Accesso agli atti, Pd: “Finisce l’inammissibile limitazione”

di Redazione

 SANT’ARPINO. Dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ispettorato Funzione Pubblica – giunge finalmente la conferma di quanto in questi anni è stato da noi chiesto con determinazione: il libero accesso agli atti e alle documentazioni riguardanti la gestione della macchina amministrativa.

Più volte ci siamo visti negare, in maniera palese e con atti di chiara arroganza amministrativa ed evidente illegalità, la possibilità di poter esercitare, in qualità di Consiglieri Comunali, il nostro diritto/dovere di controllo e di vigilanza sull’operato dell’Amministrazione Comunale in carica. In violazione delle fondamentali norme in materia di trasparenza amministrativa, infatti, l’attuale Amministrazione, con a capo il sindaco muto Eugenio Di Santo, ha continuamente fatto ostruzionismo violando i diritti elementari di trasparenza dell’azione amministrativa e di accesso agli atti di gestione della “cosa pubblica”.

Oggi grazie all’intervento delle autorità competenti ci vediamo riconosciuti il fondamentale diritto per l’esercizio del nostro mandato: il libero accesso agli atti! La disposizione dell’Ispettorato Funzione Pubblica, infatti, recita testualmente: il mancato accesso agli atti richiesti si pone in contrasto con l’art.43 del d.lgs 18 agosto 2000, n. 267 che al comma 2 stabilisce che il consigliere comunale ha diritto ad ottenere dagli uffici del proprio Comune “tutte le notizie ed informazioni utili all’espletamento del mandato”.

A tal proposito va evidenziato che la sentenza n. 6963 del 17 settembre 2010 della V sezione del Consiglio di Stato secondo un consolidato indirizzo giurisprudenziale afferma “i consiglieri comunali hanno un non condizionato diritto di accesso a tutti gli atti che possono essere di utilità all’espletamento del loro mandato, ciò anche al fine di permettere di valutare con piena cognizione la correttezza e l’efficacia dell’operato dell’amministrazione, nonché per esprimere un voto consapevole sulle questioni di competenza del Consiglio e per promuovere anche nell’ambito del Consiglio stesso, le iniziative che spettano ai singoli rappresentanti del corpo elettorale … Deve anche aggiungersi che il diritto del consigliere comunale ad ottenere dall’Ente tutte le informazioni utili all’espletamento del mandato non incontra neppure alcuna limitazione derivante dalla loro eventuale natura riservata, in quanto il Consigliere è vincolato dal segreto di ufficio.

Forti, dunque, di questa disposizione ricevuta possiamo finalmente esercitare il nostro mandato e verificare l’operato dell’Amministrazione Di Santo: dalle assunzioni agli incarichi, dagli affidamenti diretti alle modalità di reclutamento di consulenti e personale vario, dagli atti per indire concorsi a quelli per nominare nuovi cda, dal Piano Casa a Parco Archeologico, ecc. ecc. Alla luce dell’importante disposizione sopra richiamata auspichiamo, quindi, che si inizi a ristabilire in tempi brevi un minimo di agibilità democratica, fino ad oggi mancata, che garantisca i diritti dei sottoscritti consiglieri comunali di minoranza al fondamentale esercizio delle proprie funzioni e ripristini la dovuta legalità a tutela della comunità santarpinese.

IL PD – SANT’ARPINO

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