Garlasco, appello: chiesti 30 anni per Stasi

di Redazione

Alberto Stasi e Chiara PoggiMILANO. 30 anni di carcere per Alberto Stasi, imputato a Milano nel processo d’appello per l’omicidio della sua fidanzata Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007 a Garlasco (Pavia).

La richiesta è stata avanzata dal sostituto procuratore generale, Laura Barbaini, dopo che in primo grado Stasi era stato assolto. “Rimane fermo che non c’è il movente”, è uno dei passaggi trapelati della requisitoria. ma il ragazzo per l’accusa resta l’unico assassino possibile, “perché le indagini alternative non hanno portato a nulla”.

Tra le novità emerse in aula, quella dell’ora del delitto, che per la pg Barbaini, a differenza di quanto sostenuto dai pm di Vigevano, va collocata tra le 9.12 di quel 13 agosto (ora in cui fu disinserito l’allarme nella villetta dei Poggi a Garlasco) e le 9.35 (quando Stasi accese il suo computer portatile).

Il sostituto procuratore ha chiesto la rinnovazione del dibattimento su due punti: l’essiccabilità del sangue nella villetta di Garlasco dove Chiara è stata trovata morta e i primi due gradini della scala che porta alla taverna.

La difesa di Stasi, rappresentata dal professor Angelo Giarda e dai fratelli Giulio e Giuseppe Colli,si esprimerà il 24 e il 25 novembre prossimo. Poi, il 6 dicembre, si riunirà la camera di consiglio per decidere se emettere la sentenza nei confronti dell’unico imputato del delitto o riaprire il dibattimento.

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