Somalia, liberata la nave “Rosalia D’Amato”

di Mena Grimaldi

 NAPOLI. Terminato un incubo durato sette mesi per i sei marinari italiani tenuti in ostaggio dai pirati somali. Liberata la nave italiana “Rosalia D’Amato”.

L’imbarcazione, con a bordo 22 marinari, 16 filippini e sei italiani, era stata sequestrata dai pirati il 21 aprile scorso a 350 miglia delle coste dell’Oman, nell’Oceano Indiano. I sequestratori costrinsero il comandante dell’imbarcazione, appartenente alla società armatrice “Perseveranza Navigazione”, a dirigersi verso le coste somale. Da quanto si apprende, il cargo è stato liberato nelle prime ore del mattino di venerdì e l’equipaggio sarebbe in buone condizioni.

La notizia della liberazione della nave è arrivata a Confitarma in diretta, mentre era in corso una riunione sul tema dei rapporti banche-armatori. A quanto è stato riferito ai presenti all’incontro, l’equipaggio ha salutato la liberazione facendo suonare la sirena di bordo. In questi mesi le trattative per il rilascio della nave sono andate avanti senza sosta e nel più assoluto riserbo. Una linea di riservatezza che puntava a salvaguardare la vita dei 22 componenti dell’equipaggio, tenuti costantemente sotto tiro in questi mesi dai sequestratori somali.

A Procida, l’isola di cui sono originari due dei sei marinai italiani, Gennaro Odoaldo, terzo ufficiale di coperta, e Vincenzo Ambrosino, allievo ufficiale di macchina, la notizia ha suscitato non poco clamore. Dopo qualche ora di incredulità, la gente è scesa in strada a festeggiare la liberazione dei suoi due concittadini a colpi di clacson, dopo mesi di lotta e proteste. A casa Ambrosino e Odoaldo il telefono continua a squillare, tutti vogliono sapere e avere la conferma della liberazione. “E’ finita un’odissea, – dicono i parenti dei due marinai – ora non vediamo l’ora di riabbracciarli”.

Gioia espressa anche dal sindaco di Procida, Vincenzo Capezzuto: “Siamo felici per la liberazione dei nostri concittadini. E’ una grande festa per tutta la comunità di marinai dell’isola. Non possiamo ancora festeggiare perché attendiamo adesso la liberazione anche degli altri nostri concittadini che sono a bordo della Savina Caylyn, l’altra nave sequestrata al largo della Somalia dai pirati”.

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