Novi Ligure, Omar fa visita alla tomba dei familiari di Erika

di Mena Grimaldi

Erika e Omar in alcune foto recentiNOVI LIGURE. Omar Favaro si è recato sulla tomba della madre e del fratello della sua ex fidanzatina, Erika De Nardo, per chiedere perdono.

A renderlo noto il settimanale Panorama. A pochi giorni dalla scarcerazione di Erika, Omar ritorna a fare parlare di sé dopo anni di oblio dietro l’imponente personalità della sua ex fidanzata. Lo ha fatto venerdì scorso, a metà mattinata, lontano da occhi indiscreti e senza far sapere nulla a nessuno. Dopo nove anni passati in carcere per aver ucciso a coltellate insieme con la fidanzata la mamma e il fratellino di lei, Omar èuscito dal carcere nel marzo 2010. Un anno e mezzo per riadattarsi alla realtà e riprendere possesso della sua vita, e prima di compiere il grande passo.

E’ arrivato intorno alle 10.30 all’interno del cimitero di Novi Ligure vestito di scuro, nascosto sotto un grande cappello e occhiali scuri. Ha fermato due ragazzi al lavoro nei vialetti e si è fatto indicare la cappella dove riposano in pace la signora Susi Cassini e suo figlio Gianluca. E’ rimasto nella cappella circa venti minuti, poi si è allontanato velocemente.

Intanto, Erika De Nardo tornerà presto libera: il 5 dicembre finirà di scontare la sua pena. La ragazza lo scorso 5 ottobre ha lasciato il carcere di Verziano (Brescia), dov’era detenuta, per finire di scontare la pena in regime di semilibertà in una comunitàdel Nord Italia. Molto probabilmente sarà ospite in una delle comunità della Fondazione ‘Exodus’, creata da don Mazzi. Sarà seguita dall’Ufficio esecuzione penale esterna (Uepe) alla quale è stata affidata. Erika, che all’epoca dei fatti aveva 16 anni,è stata condannata a 16 anni di reclusione dal Tribunale per i minorenni di Torino al termine di un processo celebrato con il rito abbreviato. La sentenza l’ha riconosciuta colpevole di duplice omicidio. Con lo stesso dispositivo, Omar Favaro, anche lui all’epoca sedicenne,è stato condannato a 14 anni di reclusione ed è tornato il libertà il 3 marzo 2010.

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