I tifosi normanni: “Adda passà ‘a nuttata”

di Redazione

 AVERSA. In occasione dell’incontro in programma mercoledì sera, alle ore 18, nell’aula consiliare, tra Aversa Normanna e amministrazione comunale, dopo la sfumata fusione con la Casertana, i tifosigranata di Normanni.net lanciano un appello alle istituzioni per una cittadella dello sport.

Riceviamo e pubblichiamo:

“Adda passa’ a nuttata”…
La nottata è passata. La febbre, il panico ha lasciato il posto alla fredda ragione. Sono passati giorni, il tempo ci ha aiutati a capire, a rileggere i fatti anche facendoci aiutare a comprendere.
Non sappiamo se quanto diremo sarà condiviso dagli sportivi aversani e/o dalla società S.F. Aversa Normanna ma come abbiamo sempre fatto diremo quel che pensiamo.
Fare calcio è economicamente molto dispendioso. Lo sentiamo spesso dire dai protagonisti, dalla serie A ai dilettanti, ma quando si vedono i costi si resta disarmati, impotenti. Il mecenatismo dei Moratti, dei Berlusconi o degli Agnelli vale solo quando a fronte di esso si riceve una visibilità nazionale o internazionale. In altri ambiti non vale.
Qualsiasi attività per poter durare nel tempo ha bisogno che i costi siano pareggiati, anno dopo anno, dai ricavi. Se così non è, il fallimento la riduce ad una meteora.
Non chiediamo aiuti a fondo perduto alle istituzioni. Chiediamo, invece, che la società di calcio Aversa Normanna possa ampliare la propria attività, in altre parole chiediamo che la società possa trovare una ulteriore fonte di ricavo, anno dopo anno, che copra quella parte dei costi che al momento è sulle spalle della voglia di non arrendersi della dirigenza.
Se poi questa forma di ricavo annuo può addirittura coincidere con l’interesse pubblico, cioè avere finalità sociali e non gravare sul bilancio pubblico, e tiene conto delle leggi che ci governano, allora tanto meglio.
In qualsiasi altra parte del paese, perfino a Caserta, ci si sarebbe attivati da anni per far si che un imprenditore, nonostante la crisi economica, potesse investire nel calcio professionistico con, addirittura, l’idea di poter gestire una nuova cittadella dello sport.
E’ proprio questo il punto. La gestione di questa attività complementare al calcio è forse l’unico modo per poter trovare i ricavi di cui sopra. Anno dopo anno. Ne siamo convinti.
Se l’Aversa Normanna Calcio e l’ipotetica “cittadella” fossero inscindibili potremmo avere un orizzonte temporale lungo e che brilli dei colori granata.
Altre fonti di sostentamento, sponsorizzazioni o altro, per quanto necessarie e benvolute, non risolvono strutturalmente il problema.
In otto anni crediamo di aver conquistato un po’ di credibilità. La spendiamo tutta in questo momento perché ci crediamo e ci fidiamo.
Bisogna far presto. A partire dalla riunione di mercoledì, tutti insieme per l’Aversa Normanna.
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