Una casa di accoglienza per immigrate schiavizzate sul litorale domitio

di Nicola Rosselli

 CASERTA. In estate ci saranno pareo, con tanto di sfilata di presentazione, realizzati da ragazze della sartoria la “Casa di Alice”, una volta casa di vacanza di Pupetta Maresca sul litorale domitio.

E’ questa l’idea di Renato Natale, responsabile dell’associazione “Jerry Masslo” che intende recuperare ragazze immigrate in difficoltà o uscite dal tunnel della prostituzione attraverso la nascita di una sartoria sociale e di un osservatorio sul disagio femminile nel bene confiscato “La Casa di Alice” a Baia Verde di Castel Volturno, in precedenza di proprietà della vedova di “Pascalone e Nola”, affidata dal commissario prefettizio del comune rivierasco all’associazione intitolata alla vittima di una rapina razzista. Un centro accoglienza che ospiterà donne in difficoltà, ma anche sartoria che realizzerà modelli in stile africano, oggi tanto di moda non solo sulle nostre spiagge.

“Stiamo pensando, per l’estate prossima, – ha dichiarato il medico casalese – di realizzare una collezione di pareo con una sfilata per l’occasione”. Al momento ci sono già quattro ragazze disponibili a mettersi al lavoro e alcune volontarie che faranno da formatrici. “Per avviare la realizzazione di questo progetto – ha concluso Natale – abbiamo lanciato l’iniziativa ‘Dacci una mano a vestire la libertà’. Abbiamo, infatti, bisogno di un minimo di attrezzature:una lineare, una tagliaecuci, un tavolo aspirante, un ferro a vapore. Chi può fornirci gratuitamente queste macchine, o vuole contribuire economicamente alla realizzazione del progetto, può contattarci sul sito www.associazionejerrymasslo.it”.

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