Allarme furti nelle chiese aversane

di Redazione

Chiesa dell'AnnunziataAVERSA. Era il gioiello della bellissima Chiesa dell’Annunziata di Aversa, ed appena qualche giorno fa è stato trafugato dalla nicchia in cui da decenni era custodito.

Parliamo dell’Ecce Homo, l’iconografia lignea risalente al ‘500, gioiello di inestimabile valore artistico e morale, portato via da sconosciuti che si sono introdotti furtivamente in chiesa. Il rettore, don Franco Sparaco, ha presentato denuncia ai carabinieri di Aversa.

I ladri, con molta probabilità, hanno agito durante il giorno, approfittando dell’apertura della chiesa in orario mattutino, agendo così indisturbati e confondendosi con gli studenti della limitrofa Facoltà di Ingegneria. Il furto è avvenuto in concomitanza della terza edizione della manifestazione “Aversa Città d’Arte” che ha portato in terra normanna molti turisti ed amanti dell’architettura sacra, che hanno visitato molte delle chiese presenti in città.

L’episodio ha però aperto una discussione che da tempo riguarda la salvaguardia dell’immenso patrimonio artistico aversano. Molto spesso i preziosi oggetti trafugati nelle chiese, anche su commissione, vengono poi venduti ad antiquari ed estimatori senza scrupoli. Ancora è nel ricordo di molti il furto di qualche anno addietro, nella duecentesca chiesa di San Domenico, in cui ignoti si introdussero durante la notte con un camion portando via centinaia di oggetti sacri e dipinti di valore inestimabile. Così come, agli esperti, preoccupa lo stato della Chiesa della Maddalena, anch’essa detentrice di un triste primato di furti e deturpamenti.

La chiesa dell’Annunziata fa parte di un vasto complesso monumentale costituito in origine, oltre che dalla chiesa, da un ex ospedale (oggi sede della Facoltà di Ingegneria della Sun), un convento, un ospizio per i trovatelli ed un “conservatorio” per le esposte (le ragazze povere e/o prive di famiglia, che venivano internate per conservarne la virtù, ma anche fornite di una piccola dote per essere maritate).

L’istituzione, dedicata alla cura dell’infanzia abbandonata, era patrocinata dalla Congregazione della Santissima Annunziata, fondata nel 1318. Nel 1343 la regina Sancha d’Aragona, moglie di Roberto d’Angiò, provvide a dotare la congregazione, che crebbe, da allora, all’ombra dei re di Napoli, assumendo la veste giuridica di Real Casa dell’Annunziata di Napoli.

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