Consulenze, Brancaccio: “Zinzi costretto a darmi ragione”

di Redazione

Angelo BrancaccioCASERTA. “Alla fine il presidente della Provincia è stato costretto a darmi ragione, inserendo all’interno del riequilibrio il piano delle consulenze così come sostengo da mesi.

In base alla legge Brunetta e alla finanziaria del 2008, infatti, è possibile affidare delle consulenze solo dopo la presentazione di uno specifico piano”. E’ il commissario e consigliere provinciale dei Popolari per il Sud Angelo Brancaccio a far rilevare l’atto nel corso della discussione sul riequilibrio che si è avuta in Consiglio. “Zinzi e i suoi hanno ripreso un vecchio piano del commissario che prevedeva la presenza di trentasei consulenti portando a quarantaquattro il numero dei professionisti esterni, individuando tutta una serie di figure perfettamente inutili per il funzionamento dell’ente di corso Trieste seguendo, del resto, il criterio clientelare che ha condizionato tutte le scelte fatte sino a questo momento – ha spiegato Brancaccio – il dato più scandaloso è, però, rappresentato dalla cifra destinata per questi esperti: 750mila euro all’anno, con un aggravio di spesa di duecentocinquantamila euro rispetto a quanto previsto dal commissario”.

da TvLuna2

Brancaccio, nel ribadire il suo no ai punti in discussione, ha sottolineato come queste somme, sarebbero potute essere utilizzate per celebrare i concorsi bloccati dal presidente. “L’amministrazione ha tempo sino al 31 dicembre per assumere quelle figure di cui Zinzi ritiene di aver bisogno – sottolinea l’esponente dei Popolari per il Sud – tra dirigenti amici, direttore generale e staffisti vari si superano abbondantemente i due milioni di euro”.

A proposito di spese inutili, Brancaccio contesta le somme messe in bilancio per i finanziamenti alle associazioni da parte dei consiglieri. “E’ vero che devono partecipare tutti alla bicchierata promossa da questa amministrazione – ha detto – ma dobbiamo tener presente che la legge parla di sponsorizzazioni e non più di finanziamenti. E’ vero, però che, per dare un contentino a consiglieri e sodali questa amministrazione farebbe questo ed altro”.

Brancaccio chiude scusandosi per l’incidente diplomatico avuto con il consigliere del Pdl Nicola Garofalo. “Mi dispiace di aver alzato il tono della voce – ha detto – e di aver dato con il consigliere Garofalo una cattiva impressione ai presenti. Il nostro battibecco è nato da un malinteso che abbiamo prontamente chiarito. La mia veemenza è figlia dell’impegno disinteressato nella mia attività di consigliere di opposizione”.

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