Polverino: “I cementifici vadano delocalizzati”

di Redazione

Angelo Polverino CASERTA. “I cementifici devono assolutamente essere delocalizzati. Non possiamo continuare a subire l’attività di industrie che non possono più permanere nei centri abitati.

Siamo in piena emergenza ambientale. Un’emergenza che non può più essere sottovalutata. Dopo le immagini sulla Cementir, trasmesse dalla Rai e mandate in onda in tutto il Paese, la politica deve urgentemente intevenire e dire da che parte vuole stare”.

E’ l’onorevole Angelo Polverino a dichiararlo a seguito del raccapricciante servizio sull’inquinamento provocato dalla Cementir, le cui cause sono ancora sconosciute. Il consigliere regionale del Pdl coglie l’occasione per rivolgere un appello ai sindaci di Caserta e Maddaloni. “I sindaci – sostiene – come massima autorità sanitaria dovrebbero creare le basi per costringere alla dismissione di cave e cementifici. Devono avere il coraggio di prendere posizione, per tutelare i cittadini. Il sindaco Cerreto, in modo particolare, rompa gli indugi e neghi l’autorizzazione all’ampliamento dell’attività estrattiva. Non si può consentire alla Cementir – continua l’esponente del Pdl – di continuare a cavare e a provocare l’insopportabile inquinamento. Vi è la necessità di una generale riqualificazione del territorio”.

Il presidente della commissione Affari generali ha le idee chiare su questa annosa problematica, che può trovare soluzione solo traslocando da Caserta e Maddaloni. “Sono vicino a tutte quelle persone che tre giorni fa hanno subito le poveri inquinanti del cementificio, preoccupati anche dalle continue minacce di incenerimento di rifiuti. Questi cittadini – fa sapere Polverino – hanno il diritto di essere tutelati da noi amministratori ed è inutile che vogliamo rabbonirli, garantendo loro sui controlli, che non si sono mai voluti e potuti fare. E’ tempo che queste industrie chiudano i battenti, perché risaputamente inidonee sotto tutti gli aspetti. Il sindaco di Maddaloni deve saper agire nel rispetto della legge e dei pareri tecnici già dati e far capire alla Cementir che non potrà continuare l’attività estrattiva. L’impedimento al diniego non potrà giustificarsi nella salvaguardia dei livelli occupazionali, alla quale può andare in soccorso tutta la politica, con obblighi della stessa multinazionale di Caltagirone. Io manterrò gli impegni presi con i comitati e i tanti cittadini in campagna elettorale, rimediando alle lacune del piano cave con una legge, che presenterò alla ripresa dei lavori e che obblighi alla delocalizzazione. Tutto questo – conclude – anche a garanzia di dare ai nostri cittadini una struttura ospedaliera che si equipari a quella di Napoli. Il Policlinico non vedrà mai la luce se continuerà l’attività. Il richiamo alla responsabilità della politica, in casi del genere, è dovuto. Sulla problematica non esiste né una destra né una sinistra. Esistono solo gli interessi di un territorio in ginocchio ed una popolazione stanca di aspettare”.

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