Gelmini propone norma salva-precari, ma le proteste continuano

di Redazione

Mariastella Gelmini ROMA. Il consiglio dei ministri ha proposto una norma di legge da inserire in un decreto ad hoc o nel dl Ronchi, che si occupi del problema del precariato della scuola e in particolare dei supplenti annuali, ai quali sarà garantita un’indennità di disoccupazione e una via preferenziale per l’accesso alle supplenze brevi.

Lo ha annunciato il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini in una conferenza stampa a Palazzo Chigi insieme al ministro del Welfare Maurizio Sacconi.

La Gelmini ha inoltre denunciato, “su questa materia così delicata come la piaga del precariato”, una “strumentalizzazione pesante da parte della sinistra, secondo la quale il fenomeno avrebbe avuto origine da questo governo. Una tesi che si commenta da sola – ha sottolineato il ministro – visto che negli anni ottanta e novanta la scuolaè stata usata come un ascensore su cui potevano salire tutti, una sorta di ammortizzatore sociale con abjilitazioni di massa. Oggi quindi siamo di fronte ad un corto circuito che ha origine dal passaro e dunque – ha proseguito il ministro – su questo tema non serve una facile solidarietà ma rimboccarsi le maniche per trovare, con responsabilità e buon senso, una soluzione, senza affermare che il problemaè nato con la Finanziaria dell’anno scorso”. In questo senso “sono da considerare accordi di programma, comeè stato fatto con la regione Sardegna e Sicilia, per liberare risorse di competenza regionale che garantiscano sostegno ai precari”.

Il ministro ha anche spiegato che in tema di precari sarà istituito un numero programmato perché – ha detto – “non voglio essere artefice di ulteriore precariato”. Gelmini ha rivolto poi un appello “all’opposizione affinché prevalga il senso di responsabilità e non si strumentalizzi demagogicamente la situazione delicata dei precari”.

Al ministro dell’Istruzione siè affiancato quello del Welfare Sacconi, che ha parlato di “un utilizzo fluido dell’indennità di disoccupazione”, con “inizative integrative da parte delle Regioni, come è stato fatto in Lombardia e Sicilia”. Secondo il ministro Sacconi “il problema va infatti inserito all’interno del rapporto Stato-regioni”.

Ma la soluzione di una indennità di disoccupazione con la garanzia dell’accesso a supplenze brevi non soddisfa affatto i precari, che questa mattina hanno organizzato un presidio di fronte al ministero mentre le parti sindacali cercavano un’intesa con i tecnici. Prima di tutto per i tempi, che si prospettano troppo lunghi; in secondo luogo per le modalità, perché la norma interesserebbe una minima parte dei precari, quelli che l’anno scorso hanno avuto un contratto annuale. Rimane inoltre da affrontare la questione dei tagli: 150mila posti in tre anni, di cui 87mila docenti; 42mila solo nel prossimo anno scolastico.

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