Conclusa la festa di San Giuseppe Artigiano nel segno della solidarietà

di Redazione

 MONDRAGONE. Insintonia di intenti con ilpastore della diocesi di Sessa Aurunca, monsignor Antonio Napoletano, anche la festa di San Giuseppe Artigiano, patrono dell’omonima parrocchia si è svolta nel segno della solidarietà, avendo a cuore particolarmente le sorti dei nostri fratelli terremotati dell’Abruzzo.

Festa che si è svolta nella chiesa e convento dei passionisti di Mondragone il 30 aprile e il 1 maggio 2009, preceduta da un triduo di predicazione tenuto dal passionista, padre Mario Caccavale. La festa religiosa e civile ha fatto registrare, quest’anno, momenti di intensa spiritualità e partecipazione.
L’articolato programma allestito dal Comitato dei festeggiamenti, presieduto da parroco, padre Luigi Donati, è stato portato a termine, con qualche variante circa quanto pubblicato. La presenza del Vescovo il giorno primo maggio nella comunità parrocchiale di San Giuseppe Artigiano è stata accolta con viva gratitudine sia dai 40 giovani che hanno ricevuto dalle mani di mons. Napoletano il sacramento della Cresima e sia dei numerosi presenti al rito della messa, celebrata dal vescovo in onore del patrono della parrocchia dei passionisti.

La giornata di festa del primo maggio è iniziata con la messa delle ore 7,30 celebrata da padre Sebastiano Cerrone ed è proseguita con la messa delle ore 9,30, presieduta da padre Antonio Rungi, che ha tenuto il discorso di circostanza, cheha pure benedetto i panetti in onore di San Giusppe.Poi la messa del Vescovo e nel pomeriggio, a conclusione della processione del gruppo ligneo di San Giuseppe e Bambino per le principali vie della parrocchia, la santa messa di ringraziamento presieduta dal parroco, padre Luigi Donati e la distribuzione dei pani benedetti di San Giuseppe. Durante i giorni di festa ha assicurato la sua presenza ed il suo servizio liturgico il novello diacono passionista, brasiliano, padre Aurelio Aparecido Miranda, un volto conosciuto nella comunità passionista di Mondragone.
 La buona partecipazione dei fedeli alle varie celebrazioni in programma ha fatto sì che la festa diventasse occasione di un impegno comunitario a favore dei più poveri e bisognosi del territorio e dell’Italia.
La festa civile ha riservato alle migliaia di fedeli, che hanno raggiunto la struttura dei passionisti da tutta Mondragone, ma anche dai comuni limitrofi, dalla provincia di Caserta e Napoli e dalle località del Sud Pontino, momenti di sano divertimento che si sono svolti nella massima tranquillità.
La Sagra delle Fave con il pecorino ed altro richiama nella parrocchia guidata dai passionisti persone da ogni parte. La collocazione della Chiesa sulla Statale Domiziana fa sì che anche i turisti, i villeggianti, i vacanzieri di questi giorni si fermino per una sosta e un momento di relax, gustando la squisita umanità e la sincera accoglienza di quanti organizzano la festa e la portano a termine, con grandi sacrifici e rinunce. Il giardino dei passionisti, infatti, nei giorni di festa si trasforma in un grande locale all’aperto ove sono accolte migliaia di persone per due serata consecutive in un clima di fratenità e di civile convivenza.
Iniziative collaterali come quelle della Caritas parrocchiale o delle missioni estere delle Suore di Gesù Redentore o del libro religioso fanno da collante al motivosocializzante che è alla base della festa di San Giuseppe Artigiano. Nata per aggregare le famiglie della parrocchia, 25 anni fa, quando era parroco padre Enrico Cerullo, Superiore della comunità, il compianto padre Emilio Vicini e Vice-superiore padre Antonio Rungi, la festa di San Giuseppe si è allargata nel tempo ed ha ragiunto gli attuali livelli di una festa parrocchiale ma con le proporzioni e i riflessi cittadini e regionali. Merito anche del padre Sebastiano Cerrone che ha dotato la chiesa parrocchiale di una bellissima statua in legno, opera di artisti di Ortisei, che è anche un forte richiamo spirituale visivo della devozione in onore del padre putativo di Gesù. Statua che è esposta al culto dei fedeli per tutto l’anno ed è collocata al lato sinistro dell’altare ai piedi delle scale che portano al presbiterio e che poi viene portata in processione da portatori volontari, soprattutto giovani e donne.
In sintesi è stata una festa segnata dalla solidarietà per le necessità dei terremotati e la risposta della comunità parrocchiale a tale emergenza umanitaria è stata positiva ed ha porterà sicuramente qualche beneficio per i fratelli abruzzesi che stanno vivendo un tempo di grande prova e sofferenza.
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