SAN NICOLA LA STRADA. Nel far seguito alla precedente interrogazione a risposta scritta, relative alle zone F9, formulata un paio di mesi fa dal gruppo consiliare del Pd e considerata la risposta prodotta dallAmministrazione comunale, …
…i consiglieri comunali del Pd hanno protocollato una nuova interpellanza. Ad affermarlo è Vito Marotta, segretario cittadino del Pd.
Con questa iniziativa ha aggiunto il tema relativo alle attrezzature e servizi pubblici da acquisire mediante esproprio (cd zone F9) sarà oggetto di discussione nel prossimo consiglio comunale. In merito il Pd si è già espresso proponendo il ritiro immediato della delibera di Giunta comunale nr. 125 del 18 settembre 2008. Riteniamo prosegue Marotta che lesecutivo cittadino abbia, con una certa disinvoltura, rimpiazzato unopera pubblica con unopera totalmente privata. Così facendo, il rischio maggiore che corre lintera cittadinanza è quello di vedersi privare delle ultime aree che il Piano Regolatore destinava alla realizzazione di servizi pubblici. Come Pd sottolinea il segretario cittadino siamo assolutamente contrari a questo tipo di scelte. Infatti, dopo tanto cemento, i nostri amministratori avrebbero dovuto difendere strenuamente le aree da destinare ad attrezzature pubbliche. Al contrario servendosi di una misera convenzione, consentono alla Global Line (società vicina ad un noto esponente politico sannicolese, ndr.) la realizzazione di un complesso sportivo di circa 2.600 metri cubi, prevedendo solarium, sala benessere, palestra, con una volumetria circa venti volte maggiore di quella consentita. Con il dibattito consiliare prosegue lavvocato sannicolese offriamo ancora una volta la possibilità ai consiglieri di maggioranza di dissociarsi dalle scelte di una giunta che ha svenduto il nostro territorio.
Parole dure quelle di Marotta che fanno il paio con i manifesti ed i volantini diffusi da Rifondazione comunista con un titolo molto esplicativo: Affari di famiglia.
Fin da ora ha concluso Marotta invitiamo i cittadini sannicolesi a partecipare numerosi al consiglio comunale, auspicando che una maggiore pressione possa esortare i pochi consiglieri disinteressati a schierarsi contro che tutela gli interessi di pochi.