20 settembre 1958, approvata la Legge Merlin

di Redazione

 Accadde Oggi. Ciclicamente se ne parla e se ne riparla, ora compare anche nell’idee del Governo Berlusconi, ma alla fine pare che non si riesca a fare niente di più che chiacchiere.

La Legge Merlin entra comunque in vigore il 20 settembre del 1958, con precisione alla mezzanotte. Era stata approvata dal Parlamento il 20 febbraio dello stesso anno e definiva nell’ambito della lotta allo sfruttamento della prostituzione altrui, l’abolizione della regolamentazione alla stessa prostituzione in Italia. Effetto immediato era la chiusura delle case di tolleranza, in pratica, forse, l’unico vero e proprio atto concreto contro la prostituzione. Autrice della legge fu la senatrice socialista Lina Merlin, che sulla spinta di quanto accaduto in Francia, dove Marthe Richard, ex prostituta e forte attivista della lotta alla prostituzione era riuscita a chiudere le “case” già nel 1946, nel 1948 presentò una prima proposta di legge. Siamo in pieno dopoguerra e in Italia si contano 700 casini e circa 3000 donne registrate , quali operatrici. Le case erano regolate da tutta una serie di norme di legge, tra cui i controlli sanitari, in verità scadenti e non certo attenti. La Legge trovò il parere negativo di monarchici e missini ed ebbe un iter parlamentare di circa 10 anni. Scattò quindi la lotta al lenocinio (favoreggiamento) e allo sfruttamento della prostituzione. La Legge fu anche spinta in avanti dall’adesione dell’Italia all’Onu, organizzazione questa che imponeva ai propri aderenti la sottoscrizione di tutta una serie di convenzioni internazionali, tra cui la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948, che fa obbligo alla “repressione della tratta degli esseri umani e lo sfruttamento della prostituzione”. In verità già dal 1948, l’allora ministro Scelba, non rilasciò più licenze per l’apertura di “case”. La Merlin lavorò insieme a Carla Voltolina, moglie di Sandro Pertini, per presentare un libro “Lettere dalla case chiuse” con il quale si presentava il mondo sconosciuto delle tante sventurate che vivevano la realtà del bordello. Indro Montanelli si trovò sul fronte opposto con un polemico articolo dal titolo “Addio Wanda” a difendere la permanenza delle case. Inutile dire che la Legge non ha mai risolto il problema della prostituzione oggi più che mai vivo e complesso.

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