Il Papa invoca corridoi umanitari in Georgia

di Redazione

Papa Benedetto XVI CITTA’ DEL VATICANO. Emergenza umanitaria in Ossezia del Sud, stragi sulle strade e razzismo. Sono i tre argomenti su cui si è espresso Papa Benedetto XVI durante l’Angelus di stamani in Piazza San Pietro.

Il Pontefice ha chiesto l’apertura, “senza più indugi”, di corridoi umanitari tra la regione dell’Ossezia meridionale e la Georgia per aiutare i feriti e dare degna sepoltura ai morti. Ha inoltre esortato alla protezione delle minoranze etniche caucasiche. “Continuo a seguire con attenzione e preoccupazione la situazione in Georgia e mi sento particolarmente vicino alle vittime del conflitto. – ha detto il Papa – Elevo una speciale preghiera di suffragio per i defunti ed esprimo sincere condoglianze a quanti sono in lutto, facendo appello affinché siano alleviati con generosità i gravi disagi dei profughi, soprattutto delle donne e dei bambini, che mancano perfino del necessario per sopravvivere”. “Auspico, infine – ha concluso – che la tregua in atto,raggiunta grazie al contributo dell’Unione Europea, possa consolidarsi e trasformarsi in pace stabile, mentre invito la Comunità internazionale a continuare ad offrire il suo sostegno per il raggiungimento di una soluzione duratura, attraverso il dialogo e la buona volontà comune”.

Sui sanguinosi e mortali incidenti che avvengono sulle strade, Benedetto XVI ha invitato a “non abituarci a questa triste realtà. Occorre maggiore senso di responsabilità. Anzitutto da parte degli automobilisti, perché gli incidenti sono dovuti spesso all’eccessiva velocità e a comportamenti imprudenti”. “Condurre un veicolo sulle pubbliche strade – ha aggiunto – richiede senso morale e senso civico. A promozione di quest’ultimo è indispensabile la costante opera di prevenzione, vigilanza e repressione da parte delle autorità preposte”. “Troppo prezioso – ha sottolineato il Santo Padre – è il bene della vita umana e troppo indegno dell’uomo è morire o ritrovarsi invalido per cause che, nella maggior parte dei casi, si potrebbero evitare”. “I cristiani – ha concluso – devono prima di tutto fare un esame di coscienza personale sulla propria condotta di automobilisti. Le comunità inoltre educhino tutti a considerare anche la guida un campo in cui difendere la vita ed esercitare concretamente l’amore del prossimo”.

Duro monito contro le nuove forme di razzismo che si registrano in diversi paesi del mondo: “Sono manifestazioni preoccupanti, legate spesso a problemi sociali e economici, che tuttavia mai possono giustificare il disprezzo e la discriminazione razziale”. Prendendo spunto dalle sacre letture del Profeta Isaia e dell’apostolo Paolo sull’accoglienza degli stranieri, il Papa ha sottolineato quanto sia importante “soprattutto nel nostro tempo, che ogni comunità cristiana approfondisca sempre più questa sua consapevolezza, al fine di aiutare anche la società civile a superare ogni possibile tentazione di razzismo, di intolleranza e di esclusione e ad organizzarsi con scelte rispettose della dignità di ogni essere umano”. “Una delle grandi conquiste dell’umanità – ha evidenziato Ratzinger – è infatti proprio il superamento del razzismo”.

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