12 luglio 1963, il Marsala diventa il primo vino Doc d’Italia

di Redazione

Il Marsala dievnta il primo vino Doc d'ItaliaAccadde oggi. Il Marsala è quel vino liquoroso che si riesce a produrre, con formule diversificate, un po’ ovunque in quella che è la “Cintura del Sole” che va dal Portogallo alla Grecia.

La Legge 930 del 12 luglio del 1963, ma anche tutta una serie di iniziative avviate dall’Assemblea Regionale Siciliana precedenti il 1950, lo fa diventare il primo vino a Denominazione di Origine Controllata d’Italia. Nasce sicuramente da un vecchio vino prodotto in Sicilia, il perpetuum, un vino che fu offerto, nel 1773, durante una notte di tempesta a John Woodhouse, un commerciante inglese di ceneri di soda, capitato a Marsala per un’improvvisa tempesta che aveva costretto la sua nave, in rotta per Mazara del Vallo, a riparare nel porto siculo. Woodhouse ne rimase stupefatto, ne acquistò un certo quantitativo, inviandolo in Inghilterra, non prima di averlo addizionato di acquavite di vino per evitarne l’alterazione. Molto simile al Porto di Madeira ha però una sua caratteristica peculiarità. Bisognerà attendere il 1832 perché la ricca famiglia di Vincenzo Florio, cominciasse una propria produzione su scala industriale, fu l’avvio di circa una quarantina di aziende vinicole siciliane a questa grande avventura. Caratteristiche di questo vino sono la cottura nelle caldaie a rame , il blocco della fermentazione per mezzo del sifone e il taglio in botte con vini nuovi che vengono aggiunti ai vecchi. Oggi sul mercato svariate le formule bevibili si va dal Marsala oro ed ambra, al Marsala Rubino, quindi il Marsala fine, il Marsala Superiore (con 2 anni di invecchiamento), il Marsale Riserva (4 anni di invecchiamento) il Marsala Vergine o Soleras (con 5 e 10 anni di invecchiamento).

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