25 aprile, Berlusconi riceve Ciarrapico: Veltroni si infuria

di Antonio Taglialatela

Giuseppe CiarrapicoROMA. Il 25 aprile riaccende la polemica su Giuseppe Ciarrapico, neo senatore del Pdl, che in campagna elettorale aveva dichiarato di non aver mai rinnegato il fascismo e che è stato ricevuto a Palazzo Grazioli dal premier in pectore Silvio Berlusconi.

Un episodio che ha scatenato la reazione del leader del Pd Walter Veltroni: “Siccome le cose hanno un valore simbolico il fatto che Berlusconi abbia voluto ricevere un uomo che non ha mai smesso di dichiarare la sua continuità politica con il fascismo è evidentemente un segnale politico che marca una distanza molto profonda e molto grave con tutti gli italiani che festeggiano il giorno in cui in Italia si è ritrovata la libertà”. Secondo Veltroni, quella della Liberazione “è una grande festa di libertà e Berlusconi ha voluto celebrarla ricevendo coloro i quali stavano dalla parte di chi la libertà l’ha proibita. Un atto di questo genere è un gesto anche di sfregio nei confronti dei democratici e di questa grande pagina che ha riguardato la storia italiana”.

A stretto giro è giunta la replica del Popolo della Libertà: “Dall’alto di quale pulpito Veltroni si permette di impartire lezioni di democrazia anche al presidente Berlusconi che ha ricevuto almeno 30 persone in una mattinata di lavoro intenso?”, si sono chiesti Paolo Bonaiuti, portavoce di Berlusconi, e Fabrizio Cicchitto, vicecoordinatore nazionale di Fi. “La polemica di Veltroni, – hanno continuato – rivolta nei confronti di un senatore democraticamente eletto, la stessa persona ricevuta con tutti gli onori dal coordinatore Goffredo Bettini alla prima assise del Partito Democratico, è meschina e volgare. Appare chiaro che Veltroni è un uomo stordito dalla sconfitta, senza argomenti e senza qualità, che tenta soltanto di replicare una polemica elettorale di basso livello già fallita in precedenza”.

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