Si torna alle urne? Bisogna inserire le “preferenze”

di Redazione

voto di preferenzaCon la remissione dell”incarico da partedel presidente del Senato Marini si va dritti ad elezioni anticipate. Si scioglie così un”altra legislatura per colpa di un sistema elettorale che vede una confusione di piccoli partiti, i quali possono gestire le sorti di un’intera nazione con pochi voti.

Il danno più grosso viene dall’attuale legge elettorale che impedisce al cittadino di esprimere una sua preferenza sul candidato da votare. Non c’è libertà di scelta, con le liste bloccate a fare da padrone. Trovo in giro molto disordine nella mente delle persone, tutti si chiedono cosa fare. Come al solito, chi ha deciso per noi sa per certo che la schiera di simpatizzanti, ancora una volta, sarà capace di richiamare a sé amici e parenti per dare il consenso al partito che loro sostengono, e non importa se non si potranno scegliere gli uomini.

Però, ho trovato in tante persone la convinzione che questa volta, invece di andare a votare, andranno al mare o in montagna. Questo mi dispiace, poiché il voto è un sacrosanto diritto che la Costituzione ci dona per decidere chi mandare a gestire le nostre sorti. Nonostante mi pianga il cuore, ho dovuto dare ragione a molti di loro, perché onestamente è assurdo non poter scegliere il candidato ma solo il partito. Molte persone di centrodestra dicevano che mai avrebbero votato il centrosinistra, così viceversa, questo dimostra la confusione che c’è in giro. L’amarezza è tanta tra i sostenitori di entrambi gli schieramenti. La conclusione ha portato a dedurre che ci potrebbe essere un numero maggiore di astenuti nella prossima competizione elettorale. A questo punto, anche io mi son dovuto ricredere e convincere che, in fondo, non avrei saputo fare una scelta ben precisa, poiché, non avendo la possibilità di scegliermi il candidato, il mio voto non avrebbe nessun valore, in barba al diritto che la Costituzione mi assegna, dovendo votare chi mi viene imposto, e non colui che io reputo la persona più adatta a rappresentarmi. Vorrei suggerire ai politici di inserire nella vigente legge elettorale le preferenze, non ci vuole tanto, bastano quindici giorni per modificarla. Se lo augurano milioni di cittadini perché, contrariamente ai sondaggi che mettono in giro i politici, tante persone non se la sentono di andare a votare per la seconda volta senza le preferenze. Sarebbe un atto di buon senso verso il popolo italiano, altrimenti si corre il rischio che la sfiducia verso la politica, che imperversa tra la gente, potrebbe aumentare ulteriormente, trasformando il voto in un diritto a cui il popolo non crede più. Questo sarebbe un cattivo segnale per un paese democratico che ha bisogno di cambiare, e non vivere continuamente con regole vecchie che non portano nessun beneficio alle esigenze di innovazione della nostra Italia.

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