Marini registra il “no” di Berlusconi e Fini: verso le elezioni

di Antonio Taglialatela

Franco Marini ROMA. No secco di Forza Italia e An alla costituzione di un governo provvisorio. E’ quanto emerge dalle consultazioni avute stamani da Franco Marini con i leader dei due partiti del centrodestra. Si andrà, dunque, alle elezioni anticipate nel mese di aprile.

Il presidente del Senato, infatti, non può contare su una maggioranza che possa dargli fiducia per un eventuale governo tecnico. Pertanto, già nei prossimi giorni il presidente Giorgio Napolitano scioglierà le Camere ed indirà le elezioni. “Abbiamo confermato al presidente incaricato Franco Marini il nostro convincimento che la cosa migliore sia quella di avere il prima possibile un governo legittimato dal voto elettorale”. Lo ha detto Silvio Berlusconi a margine dell’incontro tenuto a Palazzo Giustiniani, sede delle consultazioni.

Il leader di Forza Italia auspica che il presidente Giorgio Napolitano indica subito le elezioni e definisce “non realistica” l’ipotesi, oggi lanciata da Il Giornale (di proprietà della sua famiglia), secondo cui Forza Italia potrebbe stipulare un accordo elettorale di riforme in 15 punti con il Partito Democratico. Il Cavaliere si è detto disponibile al dialogo con il centrosinistra sulla nuova legge elettorale e altre riforme, ma dopo il voto. E proprio sulla legge elettorale, Berlusconi difende quella approvata dalla sua maggioranza alla fine della scorsa legislatura (“Ha garantito la governabilità alla Camera”) ed esclude che qualora vincesse il centrodestra le prossime elezioni si ripeterà l’instabilità al Senato: “Non succederà, secondo i nostri sondaggi abbiamo fra i 10 e 16 punti di vantaggio sugli avversari”. Anche per Gianfranco Fini (An) “non esistono le condizioni per dare una vita ad una maggioranza parlamentare per fare una legge elettorale”. Deluso il segretario del Pd, Walter Veltroni, che dopo le consultazioni con Marini ha dichiarato: “Si vuole far precipitare il paese verso elezioni con una legge elettorale sbagliata e con coalizioni eterogenee e confuse”. Ed annuncia: “Noi abbiamo preso una scelta diversa e coraggiosa. Qualunque sia l’esito e la data delle prossime elezioni, il Partito democratico, a fronte di uno schieramento avverso composto da 13-14 partiti, si presenterà sulla base della propria identità e del proprio programma”. Nel pomeriggio Marini terminerà le consultazioni incontrando i presidenti emeriti della Repubblica: Ciampi, Scalfaro e Cossiga. Visto lo scenario, è probabile che sarà costretto a rimettere il mandato nelle mani di Napolitano.

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