Consultazioni, Marini: “Fi tenga conto della società”

di Angela Oliva

Franco MariniROMA. Continua la missione del presidente del Senato Franco Marini nel cercare di dar vita ad un Governo che almeno riesca ad approvare una nuova legge elettorale.

Ma l’incarico diventa sempre più arduo viste le contestazioni provenienti da numerose forze politiche. Si stanno chiudendo anche i piccoli spiragli che aveva lasciato intravedere l’Udc come si capisce dalle parole del leader Pierferdinando Casini: Se Marini vuole fare una legge elettorale tedesca è una cosa bella ma i voti li deve cercare da un’altra parte, non li chieda all’Udc. Noi non possiamo in alcun modo né vogliamo aggiungere i nostri voti a quelli del centrosinistra perché sarebbe un trasformismo inaccettabile e i nostri elettori non capirebbero” . Tuttavia, Marini non demorde e dichiara: Non c’è dubbio che un margine c’è, un piccolo margine c’è ancora e io voglio vedere fino in fondo”. Questo pomeriggio, prima di iniziare le consultazioni previste, ha parlato con i giornalisti a palazzo Giustiniani: “Non devono esserci equivoci sul fatto che l’intesa fra le forze politiche così come la stiamo ricercando è la precondizione per la nascita di un governo. Non stiamo lavorando per formare un governo che poi va alla ricerca di un accordo, prima ci vuole una verifica e poi un governo funzionale a fare una grossa riforma. Andiamo avanti nel nostro lavoro che non sarà lungo: lo concluderemo all’inizio della prossima settimana. Non ci sono né scorciatoie, né sotterfugi, né furbizie”. In conclusione, Marini ha voluto appellarsi ai due grandi schieramenti italiani: Partito Democratico e Forza Italia, sostenendo che deciderà solamente dopo averli consultati. E proprio riferendosi al partito leader della destra ha detto: “Sono convinto che un grande partito così radicato nella società italiana non possa totalmente trascurare questo fatto eccezionale, questa totalità di orientamenti anche diversi… l’accettazione dello sforzo che è ritenuto utile così largamente”.

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