Class Action per danni ambientali, conferenza al Gambrinus

di Redazione

Ermanno Corsi modera lNAPOLI. L”obiettivo è duplice: evitare la polverizzazione delle azioni giudiziarie per danni ambientali e bloccare l”ennesimo sperpero in danno dei contribuenti italiani, rappresentato dall”accordo di programma per la colmata di Bagnoli, attraverso un ricorso urgente al Capo dello Stato.

Per fare questo Gaetano Montefusco, l”avvocato scrittore, presidente dell”associazione ambientalista “L”Avvocato del mare”, ha riunito ieri i rappresentanti delle principali organizzazioni che si occupano di tutela dei diritti dei consumatori per dare vita ad un coordinamento pronto a gestire le cause che i cittadini vogliono intentare.

“La Class Action in Italia non potrà essere avviata prima di questa estate. – ha spiegato Montefusco – Noi proponiamo in questo momento altre azioni collettive possibili a tutela degli interessi diffusi in materia ambientale, al fine di consentire a qualsiasi cittadino o associazione,di qualunque centro della Campania, utilizzando i propri legali di fiducia, anche i giovani praticanti abilitati, un”ampia e gratuita partecipazione alle azioni risarcitorie tecnicamente possibili”.

Gaetano MontefuscoUn metodo questo per dare più peso ai cittadini che vogliono essere risarciti per i danni morali e patrimoniali subiti a causa della “mala” amministrazione pubblica. E di questo e altro si è parlato ieri al Caffè Gambrinus dove Ermanno Corsi ha moderato il dibattito al quale hanno partecipato Raffaele Raimondi, presidente del Comitato giuridico di difesa ecologica, Vincenzo Vitiello dell”Unione Consumatori, Giuseppe Ursini per il Codacons, Angelo Pisani di Noi Consumatori, Gianluca Bozzelli del Movimento di Soccorso Popolare Antiusure, Gennaro Capodanno, presidente comitato valori collinari, nonché esponenti di altre associazioni ambientaliste e di tutela degli interessi diffusi dei cittadini tra cui l”Arca e Bagnara che vive di Castelvolturno, l”associazione Mare blu di Quarto, l”Unsic di Giugliano, il Comitato Bagnoli punto e a capo, Costa dei Sogni, l”Unicel Unione Casalinghe e Lavoratrici Europee, l”Associazione donne Architetto, Insorgenza civile, e personaggi del mondo della cultura e delle professioni. Un piccolo e combattivo esercito deciso a difendere la propria dignità colpita da anni di malgoverno a Napoli e in Campania. In attesa di raccogliere firme per promuovere azioni collettive e presentare il conto alle istituzioni, grande attenzione è stata messa sulla vicenda della cosiddetta colmata di Bagnoli.

“Mentre la Campania affoga per i rifiuti – ha spiegato l”avvocato Valerio Baronei protagonisti negativi della gestione dell”emergenza hanno approvato lo scorso dicembre l”accordo di programma per l”eliminazione della colmata a mare di Bagnoli che sarà trasferita a Piombino con un costo di mille euro per ogni abitante della città di Napoli, inclusi vecchi e bambini”. Un”operazione che dal costo iniziale di trenta milioni è lievitata a un miliardo di euro comportante pericoli enormi. “Quello che non tutti sanno – ha continuato Barone – è che nel programma è stabilito che, qualora i sedimenti non dovessero essere conformi a legge, toccherà, nonostante il pagamento di quasi 700 milioni di euro al Comune di Piombino, al Commissario campano per le bonifiche, retto da Antonio Bassolino, pagare l”intervento”.

Per questo i comitati hanno deciso di proporre ricorso straordinario al Presidente Giorgio Napolitano e impugnare l”accordo di programma firmato a Roma: “Dobbiamo bloccare uno scempio che peserà per anni sui napoletani e sugli italiani”. Tutte le iniziative promosse sono consultabili sul sito “www.oltregli schemi.com”. Tra le azioni previste anche la costituzione di parte civile nel processo penale che vede imputati, dinanzi al GUP del Tribunale di Napoli, Antonio Bassolino, i fratelli Romiti e altri che in questi anni hanno operato nel e con il Commissariato straordinario per l”emergenza rifiuti in Campania.

La registrazione audio del convegno su Radio Radicale

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