Dietro la protesta degli autotrasportatori una strategia politica

di Nicola Rosselli

Paolo UggèAutostrade inutilizzabili, scaffali dei supermercati semivuoti, ingorghi, psicosi e stress. Forse non tutti sanno che dietro al braccio di ferro dei Tir si combatte una guerra politica.

L’obiettivo è quello di dare agli italiani la sensazione di un Paese senza guida e costringere il Governo Prodi a dimettersi per andare ad elezioni anticipate. La protesta dei “padroncini” è infatti guidata da Paolo Uggè, presidente di Fai Conftrasporto e deputato di Forza Italia nell”attuale legislatura, 60 anni, da 30 nel sindacato. Uggè è stato già sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti nel secondo e nel terzo governo Berlusconi. “Da poco più di un anno, dall”avvio dell”ultima legislatura, -si legge nel sito di Repubblica on line – Uggè è tornato a fare il sindacalista, rispondendo, come ha detto in un”intervista a una rivista del settore, alla ‘chiamata alle armi’ di amici e colleghi. E mentre da sottosegretario bacchettava duramente i sindacalisti ‘irresponsabili’ (nel 2005, durante la serrata delle bisarche, li ha bollati in questo modo, denunciando ‘il rischio che il caso diventi di ordine pubblico’), attualmente il deputato nonché presidente di Fai-Conftrasporto, la principale associazione imprenditoriale del settore trasporto merci per conto di terzi su strada in Italia, si è scagliato nuovamente contro il governo che rifiuta il dialogo”. “Durante l”esperienza governativa – si legge sul sito internet del deputato azzurro – ha curato particolarmente e direttamente il contatto con le associazioni di categoria e con gli operatori economici interessati. Ha potuto così aggiornare gli imprenditori su quanto il governo ha ottenuto per il settore dell”autotrasporto riuscendo ad evitare nell”intera legislatura il verificarsi di azioni di fermo delle prestazioni dei servizi di trasporto ponendosi altresì, in modo risolutivo, come mediatore di alcune importanti vertenze settoriali”. Propongo che gli italiani lo contattino sul suo sito www.paolougge.it, per fargli capire che sta solo arrecando danni all’economia e a poveri cittadini incolpevoli.

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