Difesa Sollecito: “Non ci sarebbe sangue sugli oggetti di Raffaele”

di Angela Oliva

Raffaele SollecitoPERUGIA. Uno degli avvocati della difesa di Raffaele Sollecito ha affermato che dopo i test di laboratorio effettuati sul coltello e sulle scarpe, appartenenti allo studente pugliese accusato dell’omicidio della giovane Meredith, non risulterebbe alcuna traccia di sangue.

“Il condizionale è ancora d”obbligo

– ha detto l”avvocato Tiziano Tedeschici hanno chiesto altre 24 ore per redigere la perizia tecnica, ma i primi test sembrerebbero negativi. Raffaele pur nel suo dolore è tranquillo, sta vivendo un”esperienza terrificante. Si è reso conto della gravità dell”accaduto ma è sereno. Il padre gli è molto vicino, è la sua ombra spirituale”. Intanto nel pomeriggio è previsto un sopralluogo della Polizia Scientifica nella casa di Sollecito in Corso Garibaldi a Perugia, dove c’è ancora il computer su cui saranno fatti gli accertamenti per verificare se è vero che, come ha dichiarato il ragazzo, avrebbe navigato su internet la sera dell’omicidio. E mentre si fa sempre più forte la probabilità della presenza di una quarta persona, gli inquirenti non escludono che una mano femminile che avrebbe potuto sferrare il colpo fatale per la Kercher. Arriva anche un appello al giudice da parte di Alexandra Beata, moglie dell’altro indagato Patrick Lumumba: “Ridatemi mio marito: io e il mio bambino lo aspettiamo a casa. Patrick sta bene, ma gli mancano gli amici, la sua famiglia e il suo lavoro. Con quanto è successo non c”entra proprio niente e lui crede molto nella giustizia, spero che tutto questo finisca presto”.

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