Rascato: “Istituzioni poco interessate alle chiese aversane”

di Nicola Rosselli

Chiesa di San DomenicoAVERSA. “Se dovessimo fare affidamento sui fondi pubblici per il restauro delle chiese aversane, sarebbero già tutte chiuse da un pezzo”. Monsignor Ernesto Rascato, responsabile regionale e della diocesi normanna per i beni culturali religiosi, non lo dice in maniera netta, …

…ma tra le righe delle sue dichiarazioni si capisce che lo Stato, la Regione Campania e il comune non hanno affatto a cuore le chiese aversane. Eppure i luoghi di culto sono stato da sempre un vanto per Aversa che è conosciuta sin dall’ottocento anche come la città delle cento chiese. Un patrimonio inestimabile che potrebbe fare la differenza con altre città molto più quotate a livello turistico e dare vita ad un indotto in grado di risollevare le sorti di un’economia cittadina sempre più appiattita da centri commerciali che sorgono come funghi a pochi chilometri dal centro cittadino. “La nostra è una voce inascoltata da tutte le istituzioni e a tutti i livelli. Era meglio quando non avevamo rappresentanti a livello nazionale, giungevano più fondi. Lo Stato (ed in verità nemmeno regione e comune) – afferma un monsignor Rascato piuttosto seccato per quanto sta avvenendo – non concede fondi da tempo per le chiese di proprietà della diocesi. In zona ricordo solo il comune di Casaluce (grazie ai commissari prefettizi) che ha concesso un contributo per il restauro della chiesa di Maria Santissima di Casaluce, compatrona della diocesi”. “Le nostre chiese, quelle di proprietà della diocesi – continua il “Rutelli ecclesiastico” normanno – sono tutte aperte. Ad avere i battenti chiusi sono le chiese di proprietà pubblica. E si tratta di veri e propri gioielli che sono chiuse al culto da tempo immemorabile”. Tra esse quattro monumenti, quattro pezzi di storia cittadina che non possono assolutamente continuare ad essere ignorate pena l’impossibilità di recuperarle e restituirle alla città. La chiesa del Carmine, nella piazza omonima, di proprietà del demanio (ministero delle finanze), è chiusa e non si intravede possibilità di riapertura in tempi brevi, nonostante sia stato fatto un convegno sul riutilizzo dell’intero complesso, già caserma di cavalleria, oltre che convento. Santa Maria degli Angeli, invece, è la chiesa annessa a quella parte dell’ospedale psichiatrico giudiziario “Filippo Saporito” ed è contigua alla scuola sottufficiali di polizia penitenzia, di proprietà, ovviamente, del ministero della giustizia. La chiesa della Maddalena, annessa all’omonimo ex manicomio civile, che, attualmente ospita uffici ed ambulatori dell’Asl Ce2, di proprietà della Regione Campania, è quella più malconcia, con il tetto completamente sfondato. Infine, la chiesa di San Domenico, di proprietà del Fec (un fondo per i luoghi di culto che fa capo al ministero degli interni), ha usufruito del restyling della sola facciata.

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