Da Caserta Montezemolo bacchetta Prodi e Berlusconi

di Antonio Taglialatela

Luca Cordero di MontezemoloCASERTA. “Questo governo non è in grado neanche di tagliare le cravatte di due centimetri. Non è in grado di tagliare nulla. Non c’è coesione. Abbiamo bisogno che il governo governi, che prenda delle decisioni, qualsiasi esse siano”. Dal Forum della Piccola Industria, in corso al Crown Plaza di Caserta, il presidente di Confidustria Luca Cordero di Montezemolo ammonisce il governo Prodi.

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“Ora il governo di centrosinistra ci dica cosa si intende fare per alleviare una volta e per tutte un peso fiscale insopportabile sulle imprese italiane, quelle imprese italiane che vanno in giro per il mondo per avere un peso concorrenziale”. Di frecciate Montezemolo non ne risparmia nemmeno verso il centrodestra. “Nel 2004 l’allora presidente del Consiglio (Silvio Berlusconi, ndr) ci aveva detto che entro il 2006 sarebbe stata abolita l’Irap. Io dal governo di centrodestra l’Irap non l’ho vista neanche sfiorare”. Davanti ad una platea di mille spettatori, il numero uno degli industriali ha poi commentato in generale l’attuale scenario politico. “Non è un bello spettacolo – ha detto – quello che la politica italiana sta dando in questi giorni. E non sarebbe una bella prospettiva quella di tornare al voto condannato il Paese ad un altro periodo incerto e confuso, chiunque fosse il vincitore. Cambiamenti e riforme sono possibili, se si vuole anche in tempi brevi. Ma dobbiamo uscire dall’idea, ricorrente negli anni della prima e della seconda Repubblica, che ogni volta sia meglio andare a nuove elezioni senza affrontare i veri problemi invece che attuare le grandi riforme. A cominciare dalla riforma elettorale, che non deve essere ‘alla matriciana’”. Secondo Montezemolo il Paese, negli ultimi anni, è penalizzato da “una continua campagna elettorale”. A tal proposito, chiama in causa l’opposizione: “Vorrei chiede, con rispetto, all’opposizione di questo paese, dopo che è stata al governo cinque anni, cosa intende fare per ‘il futuro’, per alleviare il peso fiscale insopportabile per il Paese”. Proprio sul futuro dell’Italia, il presidente di Confindustria ha detto di non essere contento che l’Italia veda il proprio futuro politico “con la Brambilla e con Grillo. Abbiamo il diritto di chiedere una politica forte, autorevole, una classe dirigente che sia in grado di pensare alle sorti del Paese e non solo alle elezioni del prossimo mese, come se fosse il modo di risolvere i problemi”. E sul richiamo del governatore della Banca d’Italia Draghi, il quale ha evidenziato che gli stipendi italiani sono i più bassi d’Europa: “Senza un aumento della produttività non si possono migliorare le buste paga dei lavoratori”. “Non si può dire – ha aggiunto – che i risultati economici delle imprese industriali non siano stati in questi anni condivisi con i lavoratori e infatti le retribuzioni reali di fatto sono aumentate più dell’inflazione. Noi che consideriamo fondamentale il ruolo dei nostri collaboratori, siamo stati i primi a segnalare il problema di salari oggettivamente bassi rispetto al costo che sopportano le aziende. La differenza tra quanto un lavoratore costa alle aziende e il suo salario netto è abissale per effetto di tasse e contributi troppo alti. Tasse e contributi che spesso vengono anche spesi male”. Montezemolo ha parlato poi del suo di futuro: “Voglio fare il presidente di Confindustria con tutto me stesso fino alla sera prima, fino a quando non ci sarà il nuovo presidente, chiunque esso sarà. Questo è il mio ultimo incontro con voi da presidente. Sono orgoglioso di quello che le imprese italiane e in particolare le piccole hanno fatto”.

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