La Supercoppa al Milan, a Montecarlo Siviglia battuto 3-1

di Redazione

InzaghiMONTECARLO. La finale della Supercoppa Europea 2007 si apre nel ricordo di Antonio Puerta, i brividi scorrono sulla schiena di tutti i presenti durante il minuto di raccoglimento. La storia di questo sfortunato atleta rimarrà nella menti di tutti gli sportivi, che hanno vissuto questa tragica settimana.

SivigliaIl tecnico del Milan, Carlo Ancelotti, parte coi suoi uomini più fidati, dieci undicesimi della squadra ha giocato nella finale vittoriosa di Atene. Ramos, invece, mischia le carte, inserisce Poulsen in difesa e Renato a fare coppia d’attacco con lo spauracchio Kanoute. Gli spagnoli mettono subito la quinta e spingono su una difesa milanista in affanno. Il Siviglia vuole il trofeo e lo dimostra con un pressing alto che dà i suoi frutti. Appena al ‘3 Renato colpisce da fuori, ma la palla è di poco a lato. Con la difesa alta gli andalusi rischiano tanto, Pirlo, infatti, trova in profondità Inzaghi, ma Kakà anticipa il compagno e scarica sul palo. E’ una partita vera, alla fine sono dissipati tutti i dubbi pre-partita. Le due formazioni vogliono vincere e soprattutto i sivigliani non si risparmiano. Gli uomini di Ramos convincono di più e riescono a tenere il ritmo di gioco sempre alto. Al 14′ su palla inattiva Renato insacca di testa un incerto Dida, beffato anche da una deviazione minima di Oddo. In questa prima parte i rossoneri mancano della loro migliore caratteristica in campo europeo: il cinismo. Mentre il Siviglia continua a insidiare la porta milanista, esaltato dal vantaggio che tutta la squadra dedica a Puerta sotto la curva iberica. Al ’25 Nesta è provvidenziale, il centrale, infatti, salva sulla linea un tiro di Renato a porta vuota, dopo una magia di Kanoutè su Dida. Il portiere non è in serata, frastornato e lento sembra troppo spesso fuori condizione. Inoltre il centrocampo milanista ha un approccio alla gara troppo superficiale, quelli del Siviglia, invece, non intendono concedere nulla ai rossoneri. Ma al 36′ la squadra milanese potrebbe trovare il pareggio: un rasoterra di Ambrosini da fuori viene mancato sia da Inzaghi sia da Kakà.Nella ripresa è un altro Milan. Pirlo sale in cattedra e fa girare tutta la squadra, cambiando la storia della finale. I sivigliani iniziano ad accusare la stanchezza, quindi non riescono a tenere il vigore atletico della prima frazione. SupercoppaPerciò il Siviglia deve arretrare il suo baricentro, proprio in quel momento i rossoneri colpiscono e affondano la corazzata andalusa. Un grande Pirlo pesca dall’altra parte del campo Gattuso, ringhio, stile Beckham, la mette in area dove c’è il solito Inzaghi. L’attaccante segna il suo cinquantanovesimo gol europeo. I sivigliani tentano una reazione, ma Pirlo fa un altro dei suoi colpi: con un lancio millimetrico mette sul sinistro di Jankulovski un pallone vellutato, il ceco realizza un gol al volo da vedere e rivedere. Gli spagnoli non ci stanno a perdere, ma la condizione fisica di inizio stagione si sente, allora Kerzhakov rileva Martì. Ramos prova a dare più fisicità alla manovra. In queste occasioni, però, esce tutta l’esperienza internazionale dei milanisti, il centrocampo prova ad addormentare il ritmo e a spezzare il gioco avversario. Dopo un infortunio di Gattuso, colpito duro alla testa, Ancelotti fa esordire il neoacquisto Emerson. Entrano anche Maresca e Luis Fabiano (fuori Duda e Escudè). Infine al ’41 l’arbitro assegna un rigore giusto al Milan, dopo un fallo subito da Kakà in volata. Batte lo stesso brasiliano ed in pallone, dopo la respinta di Palop, termina lo stesso, in modo rocambolesco, nella porta sivigliana. Qui finisce la gara. Ma rimarrà sempre l’immagine di Seedorf che sostituito mostra al pubblico il nome di Puerta sulla sua maglia.

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