Il sistema aeroportuale campano non garantisce sviluppo

di Redazione

Aeroporto di CapodichinoNAPOLI. Napoli è la città dei tanti primati negativi, da crisi del lavoro e dell’economia regionale alla crisi della raccolta dei rifiutia quella del turismo e della delinquenza diffusa si è aggiunta la protesta di una grossa fetta della città che subisce il disagio di un pesante inquinamento acustico prodotto dai velivoli che sorvolano a bassa quota la città.

Gli abitanti di mezza Napoli, dalla collina del Vomero, Capodimonte a San Pietro a Patierno, fin dalle primissime ore del mattino, sono svegliati dal rombo assordante degli aerei che ad intervalli di pochi minuti atterrano o decollano dalla pista dell’aeroporto di Capodichino. Qualche anno fa, il direttore dell’aeroporto bloccò l’uso della pista nella direzione che comportava il passaggio degli aerei sul territorio urbano. Ci fu una rivolta generalizzata delle istituzioni cittadine e delle categorie economiche che videro in quel provvedimento una minaccia per l’economia della città e per il business del turismo. Nel 2005 si affrontò in sede politica ed amministrativa la questione del disagio acustico e la GESAC, la società che gestisce i servizi aeroportuali la procedura di “Rilevazioni Settimanali Antirumore”. L’agenzia Ansa (15-11-2005) rese noto i contenuti dell’intesa politica: “Multe salate per i piloti che atterreranno e decolleranno da Capodichino non rispettando le norme anti-inquinamento acustico vigenti. Dopo due infrazioni non si avrà più il permesso di atterrare all’aeroporto di Napoli. L’assessore Cascetta ha spiegato che per i piloti si tratta di una patente a punti, con 4mila euro di multa alla prima infrazione, 10mila per la seconda e poi la sospensione di atterraggio a Capodichino per quelli recidivi. Il presidente dell’Enac, Vito Riggio ha affermato: ‘L’aeroporto di Napoli è una grande ricchezza per la città e per il suo sviluppo, stiamo facendo un lavoro enorme per mitigare il rumore dei velivoli. Esiste un progetto di delocalizzazione dell’aeroporto regionale a Grazzanise. Ci muoveremo su queste due linee: meno rumore e sviluppo di altri aeroporti’”. Sono passati alcuni anni e il problema è ancora irrisolto. Anzi si è aggravato. In realtà in quell’accordo non erano stati chiariti alcuni aspetti che ne hanno compromesso l’applicabilità. Infatti, il dispositivo normativo non era stato condiviso tra le parti e quindi concordato con piloti, non era definita la responsabilità su chi doveva applicare le sanzioni, la Gesac o il direttore aeroportuale Enac e chi aveva la competenza per imporre la sanzione. Una situazione che consente ancora oggi l’utilizzo ai piloti della pista 24 con relative trasgressioni e sforamenti acustici, le multe ci saranno anche state, non ci risulta che qualcuno le abbia mai pagate. A Capodichino nel mese di luglio 2007, nonostante la crisi della raccolta dei rifiuti e le conseguenze negative sul turismo, si sono avuti 7.712 movimenti, il 18.5 in più dello scorso anno e il passaggio di 602.997 passeggeri. I disagi per i cittadini conseguenti ad un simile traffico non potevano che aumentare cosi come le proteste non mancare.

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