Don Ciotti scrive a De Franciscis: Scuola su terreno camorra apre speranze

di Redazione

don Luigi CiottiSPARANISE. “Cari amici, è per me motivo di grande gioia la notizia dell’apertura di una scuola su un bene confiscato a Sparanise, in provincia di Caserta. Sento per la vostra terra un profondo legame. E’ la terra di tanti amici: giovani, uomini e donne che nelle istituzioni, nelle amministrazioni, nelle associazioni, si rimboccano le maniche e cercano di costruire percorsi di speranza”.

Inizia così la lettera che don Luigi Ciotti, presidente nazionale dell’associazione “Libera”, ha inviato al presidente della Provincia Sandro De Franciscis, che inaugurerà lunedì prossimo, 17 settembre alle ore 9.30, l’istituto tecnico commerciale “Galilei” di Sparanise, realizzato dalla Provincia su un terreno confiscato alla camorra, in simbolica concomitanza con l’inizio dell’anno scolastico 2007/2008. La lettera di don Ciotti, di cui anticipiamo qualche stralcio, sarà letta nel corso dell’iniziativa. “La gioia – prosegue il sacerdote – nasce anche dal fatto che sia proprio una scuola a nascere sul terreno confiscato a un clan di camorra. Le mafie certo temono l’azione delle forze dell’ordine e della magistratura, l’attività investigativa, la repressione dei loro traffici criminali. Ma forse ancora di più temono quelle realtà che non si piegano al loro modello culturale: modello che produce rassegnazione, omertà, complicità, asservimento e che avvelena intere comunità impedendo loro di rialzare la testa”. Don Ciotti sottolinea poi l’importanza del progetto: “Ecco allora – scrive – che l’apertura di una scuola come luogo dove poter esercitare la partecipazione, la democrazia, il sano protagonismo; luogo dove poter studiare, formarsi, crescere, incontrare gli altri e la realtà in quel vedere che non si limita a guardare e in quell’ascoltare che non si limita a sentire, è davvero inaugurare un nuovo tempo di speranza”. Le conclusioni sono un augurio per il futuro: “Legalità del resto è proprio questo: la saldatura tra la responsabilità individuale e la giustizia sociale. Ed è soltanto così che luoghi conquistati con la violenza, la morte, il crimine possono diventare – come ci auguriamo l’Istituto Galilei di Sparanise – scuole di speranza e avamposti di un futuro più umano”.

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