Rom, l”UE mette a tacere a Prodi

di Antonio Taglialatela

Romano ProdiLa Commissione Ue risponde al premier Romano Prodi che ieri, alla luce della tragedia di Livorno, aveva sottolineato come quello dei Rom è un problema politico complesso che l’Europa non ha ancora risolto.

Ilportavoce del commissario Ue agli affari sociali, Vladimir Spidla, ha ricordato come “contro l’Italia sia già da tempo aperta una procedura di infrazione proprio per non aver ancora recepito la direttiva europea contro le discriminazioni basate sulla razza e sull’etnia”. “Per l’integrazione dei Rom e delle altre minoranze etniche in Europa – ha continuato Spidla – si è fatto molto e ci sono regole molto chiare. Sta agli Stati membri, compresa l’Italia, rispettarle e attuarle in pieno”. Bruxelles invita quindi “a fare di più e al più presto, soprattutto sul fronte della integrazione dei Rom nel mercato del lavoro”. Sulla questione interviene anche Kasim Cizmic, presidente dell’Unione Nazionale e internazionale Rom e Sinti in Italia, che intervistato dal quotidiano ‘Il Mattino’ riferisce: “E’ fuori dubbio che molta gente ci odia. Ma noi andiamo avanti, perchè sappiamo davanti a Dio che siamo onesti, non facciamo guerre e siamo gli unici con le mani pulite”. “Prodi dice che i rom sono un problema politico? – sottolinea Cizmic – Non mi sorprende. Sono anni e anni che i politici italiani pensano queste cose di noi. Ogni volta e’ come se fossimo appena arrivati in Italia. E invece siamo qui da secoli. Chissà quando si accorgeranno davvero che esistiamo”. Le parole del Il portavoce del commissario Ue agli affari sociali, Vladimir Spidlapremier, insiste Cizmic, “non sono cose che fanno onore a un paese democratico”. Da vent’anni, ricorda il presidente dell’Unione rom, i nomadi spiegano alle istituzioni che “il popolo zingaro non vive solo nei campi, ma nella maggioranza dei casi vorrebbe una casa. Come nei piccoli villaggi che esistono in Francia, Spagna, Olanda e Germania. Ma in Italia nessuno ci ascolta. Ed è l’unico paese che continua a emarginarci. Da secoli non è cambiato nulla”. Quanto alla vicenda di Livorno, Cizmic augura “al giudice di capire la reale situazione di miseria di un genitore costretto ad abbandonare i figli per andare a cercare da mangiare. Mettere in prigione i genitori significa solo condannare a morire anche loro”.

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