L’Acquedotto Carolino: nuova vita dall’antica via d’acqua

di Redazione

Acquedotto CarolinoCASERTA. Sarà visitabile fino al 26 agosto a Sant’Agata dei Goti la mostra itinerante “L’Acquedotto Carolino: nuova vita dall’antica via d’acqua” promossa dall’assessore all’Ambiente e allo Sviluppo sostenibile della Provincia di Caserta, Maria Carmela Caiola.

Dopo Caserta, Valle di Maddaloni e Maddaloni, seguendo le località che sorgono lungo l’acquedotto, l’iniziativa fa tappa nel beneventano, nell’ambito della manifestazione “Suoni di terra”.La mostra, installata nel chiostro di San Francesco, guida il visitatore in un percorso tra storia, attualità e futuro attraverso immagini, disegni storici, testi antichi, mappe dell’epoca e progetti di sviluppo della grandiosa opera idraulica, oggi patrimonio dell’umanità, con il primato di essere l’unico acquedotto ancora funzionante tutelato dall’Unesco. Il progetto è nato a corollario del convegno, svoltosi la scorsa primavera in Provincia, per rilanciare l’acquedotto Carolino e promuoverne il recupero strutturale, architettonico e funzionale, avviato a novembre scorso con il protocollo d’intesa tra le Province di Caserta e Benevento, il Demanio, la Sovrintendenza ai Beni culturali di Caserta e Benevento e la Facoltà di Ingegneria della Seconda Università. A regime, l’acquedotto Carolino potrebbe fornire acqua potabile a 200mila abitanti, produrre energia pulita utilizzando i salti di quota, favorire il piano di riforestazione e lo sviluppo dell’agricoltura e diventare nel contempo itinerario turistico. “L’obiettivo – spiega l’assessore Caiola – è l’istituzione del Parco dell’Acquedotto Carolino, all’interno del Parco dei Monti Tifatini, che potrebbe costituire un progetto strategico regionale: si potrebbe così favorire il risanamento delle aree di cava, ma anche rilanciare in termini di sviluppo sostenibile un’area che, in gran parte occupata dalla conurbazione casertana, rischia di rimanere soffocata da edilizia selvaggia e attività inquinanti”. “Dopo il Protocollo con i Comuni del Parco delle Acque minerali (Riardo, Pratella, Prata Sannita e Rocchetta e Croce) – conclude Caiola – abbiamo ancora una volta voluto sottolineare l’importanza delle nostre ‘vie d’acqua’, in un momento in cui questa risorsa primaria diventa sempre più preziosa”.

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