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Prodi: basta vittime civili in Afghanistan
ROMA. A margine della “Conferenza sulla giustizia e sullo stato di diritto in Afghanistan”, tenutasi martedì mattina a Roma, numerosi sono stati gli interventi a sollecitare il freno delle vittime civili nel Paese.
Per primo quello di Prodi: l’Italia, secondo il premier, ha organizzato la conferenza “perché ritiene di fondamentale importanza stimolare un più coerente impegno della comunità internazionale a favore dell’Afghanistan“. “Un impegno – continua Prodi – che dobbiamo continuare ad assolvere tutti insieme e con convinzione: non abbiamo lesinato gli sforzi ma forse – ha osservato – avremmo potuto fare di più, perché ancora non riusciamo a far percepire all’opinione pubblica i risultati molto apprezzabili che abbiamo già prodotto. In evidenza – ha concluso il premier – ci sono purtroppo fino a questo momento soprattutto gli errori”.Ospite alla conferenza era anche il segretario generale delle nazioni unite, Ban Ki Moon, il quale si è allineato all’idea di Prodi: “Dobbiamo parlare con una sola voce sullo stato di diritto, la pace e la sicurezza in Afghanistan E dobbiamo sostenere le nostre parole – ha sottolineato ki Moon – con un forte e sostanziale supporto finanziario, di comprensione e, soprattutto, di pazienza.
Costruire istituzioni nazionali richiede tempo, ma noi staremo al fianco dei nostri partner afgani per l’intera durata di questo viaggio” Prodi è poi ritornato sulla questione, sottolineando il fatto che bisogna moltiplicare gli sforzi in Afghanistan, in un territorio in cui è “oggi in gioco la credibilità della Nato e la capacità dell’Onu nell’accompagnamento dei processi di institution building”. Sulla scia del premier, viaggia il ministro degli esteri, Massimo D’Alema, il quale pone l’accento proprio sulla Giustizia. “La centralità della giustizia, ai fini del successo della ricostruzione dell’Afghanistan, è evidente: sicurezza, sviluppo economico, rispetto dei diritti umani dipenderanno anche dalla solidità, dalla efficacia e dalla trasparenza della giustizia”. “Sono stati fatti progressi in Afghanistan ma molto resta da fare per l’affermazione dello stato di diritto. – dice il ministro degli Esteri – Per affrontare le sfide è indispensabile l’adozione di una strategia condivisa, guidata dal governo afgano e appoggiata dai donatori internazionali”. Un traguardo che non si taglia con il solo impegno militare. “Il vero segnale della vittoria ci sarà quando ogni cittadino afgano avrà diritto ad una vita serena in un Paese democratico”, conclude il ministro. Ospite dell’evento, il presidente afgano Hamid Karzai che ringrazia l’Italia per l’impegno profuso in questi anni. Condivise, le parole di Prodi, anche da Karzai che le replica: “E’ necessario che le operazioni militari condotte dalla Nato-Isaf siano improntate al massimo coordinamento ed accuratezza al fine di evitare che vi siano vittime civili innocenti”.
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