Orta di Atella vuole diventare città

di Redazione

uno scorcio di Orta di AtellaORTA DI ATELLA. Ilsindaco Salvatore Del Prete nei prossimi giorni avvierà formalmente la procedura per chiedere al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il riconoscimento ad Orta di Atella dello status di città.

il sindaco Del PreteUna popolazione di circa 20mila abitanti, come risulta dai dati forniti dall’ufficio statistiche del Comune nel mese di marzo, tradizioni storiche e culturali alle spalle di un certo spessore, un’economia floridissima suggellata dalla recente trasformazione da centro agricolo a realtà artigianale-industriale e una domanda che, per dirla alla Lubrano, nasce spontanea: Orta di Atella è ancora un paese oppure è una città? Un interrogativo che si è posto anche il primo cittadino Salvatore Del Prete, il quale nei prossimi giorni avvierà formalmente la procedura per chiedere al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il riconoscimento dello status di città. “Abbiamo tutte le carte in regola per chiedere questo importante riconoscimento- spiega convinto il primo cittadino ortese. Oltre al dato numerico, che comunque non va sottovalutato, Orta di Atella ha tutte le caratteristiche per diventare città, fra cui una precisa identità storica e culturale, strutture moderne ed un’economia molto ben avviata”. C’è poi l’articolo 18 del Testo Unico degli Enti Locali che disciplina espressamente la materia e che recita: “Il titolo di città può essere concesso con decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Ministro degli Interni ai Comuni insigni per ricordi, monumenti storici e per l’attuale importanza”. Dunque delle tre condizioni necessarie elencate nell’art.18, Orta di Atella sembra possederle tutte. I ricordi? Si può partire dal passato più recente, per esempio, con l’eccidio dei Martiri Atellani, la strage nazista del 30 settembre 1943 in seguito alla quale 25 ortesi pagarono con la vita il senso di appartenenza allo Stato italiano, e per la quale Orta di Atella ha anche ricevuto nel 2003 la medaglia d’argento al valor civile. E il genere teatrale in lingua osca de Le Fabulae Atellanae? (antichissime farse popolari di carattere buffesco e osceno). E che dire del mondo dell’arte e delle pittura con espressioni, tutte native di Orta, del calibro di Massimo Stanzione, Domenico Finoglia, Giuseppe Marullo e Tommaso De Vivo? L’art. 18 annovera anche i monumenti tra le condizioni necessarie. Ed anche qui Orta di Atella annovera diverse bellezze storiche e artistiche, fra cui il Castello di Casapozzano, le Cappelle Votive, il Castellone, il Convento di San Donato, la Cappella della Madonna del Rosario, la Parrocchia di San Massimo e il Santuario di San Salvatore. Infine, la recente trasformazione da centro agricolo ad importante realtà artigianale-industriale fa sì che le premesse ci siano davvero tutte per chiedere al Quirinale il riconoscimento dello status di città.

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
RedazioneWhatsappWhatsApp
Condividi con un amico