“Voci e Magie di un Antico Castello”

di Redazione

Francesca MariniCASALUCE. Nell’ambito dell’ormai più che decennale rassegna “Voci e Magie di un antico Castello”, l’associazione culturale “Il Corbo” realizza uno straordinario ponte con l’Età di Mezzo, facendo rivivere, come sempre, emozioni ed esperienze indimenticabili nella magica cornice della Corte Maggiore del Castello di Casaluce, la più antica testimonianza di epoca normanna dell’intero bacino mediterraneo.

Fra danze, musiche e suoni, in un fantasmagorico spaccato del mondo medievale, il tema scelto quest’anno è “l’Intelligenza”, il “lumen naturale” di cui l’uomo è stato dotato e che gli ha consentito il dominio del mondo e spesso degli eventi, tema affrontato nella terza giornata del “Decameron”, da cui prende il titolo la manifestazione, che si articolerà, come per tradizione, in due giornate. La prima, sabato 16 giugno, alle ore 08.30, sarà dedicata alla musica napoletana colta. Lo spettacolo si intitola “La mente e l’anima: Napoli cantata da Francesca Marini e accompagnerà gli spettatori in un viaggio ora emozionante, ora coinvolgente, ora intrigante, tra sentimenti, stramberie, eccentricità, passioni e pene d’amore grazie alle doti di un’artista che, in rappresentazione medievale de occasione di quella serata, il Corbo è riuscito a strappare al grande Claudio Mattone e al pubblico romano, dove è attualmente impegnata in una applauditissima serie di spettacoli e recite. Il giorno successivo, domenica 17, stesso luogo stessa ora, sarà rappresentata in anteprima la commedia liberamente tradotta dal Decamerone “La morte della zucca”, con Manuela Schiavo Lomoriello, Roberto Capasso, Andrea Di Maria e Maria Chiaravalle, canto di Bartolo Burchio, prima ballerina Angela Iovene, coreografie di Agnese Messina, direttrice del centro danza “Degos” di Casaluce, scenografie di Michele e Veronica Gioia. L’argomento è tratto dalla sesta novella della terza giornata ambientata nella Napoli medievale, quella che Boccaccio dedica all’Intelligenza, capace di dominare i capricci del caso e le vicende umane in cui tra l’amore contrastato di Ricciardello Minutolo e donna Catella, l’Intelligenza, impersonata da Carlino, assiste alla morte delle zucche, ovvero l’Ignoranza, la Superstizione, in un dialetto napoletano-arcaico. Lo sforzo del “Corbo” è stato molto grande, ma alla fine è riuscito ad allestire per la prima volta nella nostra regione un Museo di strumenti musicali del Medioevo e rappresentazione medievale de del Rinascimento, arrangiato e realizzato dal musicologo Giampiero Catelli, in cui i visitatori potranno ammirare il monocordo, le vielle, le ribecche, la tromba marina, flauti a becco, tutti perfettamente funzionanti e filologicamente ricostruiti. Un’esperienza artistica di sicuro impatto emotivo sarà rappresentata dalla rassegna “Tormenti ed Estasi: pietre che parlano” dello scultore Vincenzo Pizzorusso, capace di dar voce e forme alla pietra. E poi un’esposizione di mobili d’antiquariato proposta da Antonio Ortucci, una vetrina di pizzi e merletti realizzata da Teresa Moccia e una fiera del “Libro d’Arte”. Madrina dell’appuntamento sarà, come sempre, Enrica Cristiano. Luci e voci di Roberto Turco. L’ingresso è libero. Numerose sono le prenotazioni, anche da altre Regioni. Con “Decameron” tutti gli spettatori potranno vivere, grazie al “Corbo”, un’emozione indimenticabile, in cui sogni, fantasie, voci e magie accompagneranno i testimoni fortunati, lo spazio e il tempo, al di là delle banalità e della noia del quotidiano che molto spesso opprimono l’uomo dei nostri giorni.

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