Asportata la targa alla ‘Casa don Diana’

di Redazione

LiberaCASAL DI PRINCIPE. Asportata da ignoti la targa alla “Casa don Diana“. La scoperta stamattina ad opera del responsabile provinciale di LIBERA, Valerio Taglione e del responsabile nazionale per i beni confiscati, Davide Pati, che è a Casal di Principe per un corso di formazione proprio sui beni confiscati, riservato ai funzionari dei comuni della provincia di Caserta e alle associazioni di volontariato.

Il fatto è stato poi denunciato al Comando dei Vigili Urbani del Comune di Casal di Principe da parte di Gianni Allucci, Direttore Generale del Consorzio Agrorinasce. La “casa don Diana”, sequestrata al boss Egidio Coppola, fu inaugurata poco meno di due anni fa e per la sua ristrutturazione sono stati spesi 200mila euro di un finanziamento concesso dalla Regione Campania. E’ stata destinata dal Consorzio Agrorinasce a diventareun centro di temporanea accoglienza per i minori in affido”. Ma a tutt’oggi è ancora chiusaperché manca il certificato di agibilità. La causa di tutto questo sarebbe un pozzo artesiano, sorto abusivamente, da cui viene prelevata l’acqua per la struttura, e che risulta inquinato sia dal punto di vista chimico che microbiologico. La soluzione a cui starebbe lavorando il Consorzio Agrorinasce, è l’installazione di un serbatoio, che dovrebbe essere pronto entro alcune settimane.Per tutta la giornata, di giovedì, intanto, presso la sede dell’Università per la legalità, si è svolto il quinto incontro del “Programma di formazione sull’utilizzazione e la gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata” (Pon Sicurezza 2000-2006 –Misura II.3). Gli altri incontri si sono svolti il 1, 6, 7, 8 giugno 2007. Al corso, promosso dal Ministero dell’interno e LIBERA, hanno partecipato 25 funzionari pubblici e 29 associazioni di volontariato e di promozione sociale.

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