Omicidio Catenanuova, in un video Marraro sequestra la ex prima di ucciderla

di Redazione

I carabinieri hanno acquisito un video in cui si vede Filippo Marraro sequestrare la moglie Loredana Calì, imponendole di salire nell’auto puntandole una pistola contro a Catenanuova (Enna). Le immagini sono state registrate due giorni fa alcuni minuti prima che l’uomo uccidesse la moglie. L’uomo si è seduto nel sedile passeggeri posteriore e ha intimato alla donna di andare nella campagna dei genitori dove poi l’ha uccisa.

La coppia era separata da alcuni mesi. Due i figli nati da una convivenza durata 18 anni, più un altro avuto da Marraro da una precedente relazione. Intanto, emergono altri particolari sulla morte di Loredana. Dopo averla sequestrata, Marraro si è diretto verso la casa di campagna dei genitori di lei e, una volta sul posto, ha costretto Loredana a scendere, minacciandola con la pistola. La donna lo avrebbe implorato di non ucciderla, gli avrebbe anche chiesto perdono per averlo lasciato, ma lui le ha sparato al petto probabilmente mentre lei era inginocchio cosciente di quello che stava per accadere e supplicandolo, disperata, di fermarsi. Un colpo dritto al cuore, poi un altro. Secondo indiscrezioni, avrebbe detto di non essere stato sicuro di averla uccisa e per questo avrebbe esploso un ulteriore proiettile.

Prima di chiamare i carabinieri per confessare l’omicidio, Marraro è andato a scuola ed ha fatto chiamare il figlio più piccolo di 12 anni per dirgli che la sua mamma era morta, perché lui, il suo papà, le ha sparato. Il ragazzino, sotto shock, ha preso il suo motorino ed è fuggito ed avrebbe vagato fino al primo pomeriggio. Poi Marraro ha fatto una telefonata alla figlia 17enne che era in gita con la scuola in Puglia ed anche a lei ha comunicato il folle gesto.

L’uomo aveva già nascosto vicino al suo autolavaggio la pistola con la quale aveva ucciso la moglie, madre dei due ragazzi che, dopo 18 anni di convivenza lo aveva lasciato, e si era diretto verso casa da dove avrebbe poi chiamato i carabinieri dopo avere fatto una doccia. Prima di entrare a casa si è soffermato per qualche istante con una vicina che lo definirà poco più tardi “stravolto”, dicendole “Ho ammazzato Loredana. Filippo Marraro non passa per cornuto”. Poi ha inviato un messaggio a “Peppe clik”, un amico di Agrigento, come lui appassionato di motori che stava organizzando un raduno di moto, dicendo che non avrebbe partecipato perché aveva ucciso la moglie. L’uomo è Giuseppe Nobile, fotografo, che quando ascolta il messaggio vocale per un attimo pensa ad uno scherzo; poi, allarmato dal tono di voce, avvisa le forze dell’ordine e scopre che Marraro ha veramente assassinato la compagna. Quando i carabinieri sono arrivati a casa di Marraro, lui si limita a dire: “Ormai l’ho fatto e quindi è giusto che devo pagare. Chiedo perdono ai miei figli”, quindi indica il nascondiglio della pistola e segue i militari in caserma, dove confessa l’omicidio.

Saranno ora indagini, accertamenti psichiatrici e iter processuale ad accertare se Marraro con lucidità abbia tentato di costruire l’immagine di un uomo che ha agito “in preda alla gelosia”, tanto che anche durante la confessione ai carabinieri dirà che lei frequentava qualcuno.

Circa 3 mila persone alla fiaccolata di ieri sera, oltre metà degli abitanti del piccolo centro di Catenanuova, organizzata dalle associazioni, dall’amministrazione comunale e da don Nicola Ilardo. L’omicidio di Loredana Calì ha suscitato profonda impressione. Si tratta del primo caso di femminicidio nella piccola comunità, tra l’altro eseguito con le modalità dell’esecuzione, se verrà confermato che Loredana era in ginocchio davanti al suo assassino quando le ha sparato al cuore.

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