Scuole campane in rete con Intercultura: appuntamento al Liceo “Pizzi” di Capua

di Redazione

Appuntamento venerdì 2 dicembre, dalle ore 9 alle 17, al Liceo Statale “Pizzi” di Capua per una giornata di formazione per docenti e dirigenti scolastici sulle competenze interculturali, promossa dalla Fondazione Intercultura con l’Associazione Intercultura. Partecipano alla giornata i docenti e dirigenti di Napoli e Caserta, capitanate dal Professore Enrico Carafa, dirigente scolastico del liceo Statale “Pizzi” di Capua, mentre ad aprire i lavori sarà Eduardo Centore, Sindaco di Capua.

L’iniziativa è tesa a riprogettare la scuola verso una cultura del dialogo e dello scambio interculturale tra i giovani, vuole essere un importante momento di riflessione e confronto. Il seminario mira a fornire ai partecipanti strumenti di base per familiarizzare con il concetto di competenza interculturale: cos’è, come svilupparla, come valutarla in relazione ai programmi di mobilità studentesca internazionale individuali. Riconoscere il valore delle esperienze all’estero significa sviluppare la dimensione internazionale della scuola, per questo Intercultura intende contribuire alla progettazione dell’esperienza per la sua riuscita, proponendosi di sviluppare modelli condivisi.

L’incontro si articolerà lungo due momenti:  una tavola rotonda con studenti rientrati da un programma annuale di studio all’estero con Intercultura; la valutazione delle competenze trasversali, in particolare, quelle interculturali, con  approfondimenti e lavori di gruppo pomeridiani.

Protagonisti della  giornata saranno: Mattia Baiutti, Dottore di Ricerca in Studi Umanistici – Scienze dell’Educazione, presso l’Università di Udine; Flaminia Bizzarri, Responsabile Relazioni istituzionali e scuola per Intercultura; Enrico Carafa, dirigente scolastico del liceo Statale “Pizzi” di Capua; Fernanda Esposito, docente e volontaria dell’Associazione Intercultura; alcuni studenti rientrati da un programma annuale di studio all’estero con Intercultura.

Viviana Capasso, Pasquale Carsiviglia e Mariagrazia Parisi sono i 3 studenti rientrati da un programma di studio all’estero in Argentina, Usa e Thailandia intervistati da Flaminia Bizzarri per illustrare il proprio percorso di crescita essendo stati a confronto con un sistema scolastico, una cultura, una società diverse da quelle a cui erano stati abituati sinora, vivendo in Italia. I risultati più evidenti, in termini di competenze sviluppate, sono, al di là dell’aver appreso una nuova lingua, anche una maggiore autonomia, capacità di risolvere i problemi incontrati, capacità di adattamento e di relazionarsi con persone di una cultura diversa dalla propria.

“Chi partecipa ad esperienze di studio all’estero – spiega Flaminia Bizzarri – mette alla prova risorse cognitive, affettive e relazionali riconfigurando valori, identità, comportamenti, apprendimenti. Essere stranieri in una famiglia o in una scuola diversa dalla propria, contribuisce a sviluppare competenze di tipo trasversale, oltre a quelle più specifiche legate alle discipline. Imparare ad utilizzare altri codici, saper riconoscere regole e principi diversi, imparare ad orientarsi al di fuori del proprio ambiente umano e sociale esigono un impegno che va oltre quello richiesto per la frequenza di un normale anno di studio”. Tutto questo è riconosciuto dal Miur nelle “Linee di indirizzo sulla mobilità studentesca internazionale individuale del 10 aprile 2013.

A Mattia Baiutti toccherà il compito di presentare la sua ricerca di dottorato presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata dedicata proprio allo spinoso tema della valutazione delle competenze interculturali sviluppate da uno studente all’estero. “Attualmente – spiega Baiutti – rimane responsabilità dei Consigli di classe  valutare gli studenti che hanno fatto un percorso di studi all’estero e assegnare il credito scolastico. Il problema è cosa valutare. Per la valutazione delle esperienze di studio all’estero è necessario saper valutare le competenze interculturali acquisite da tali studenti”.  Baiutti, nella  sua ricerca di dottorato, ha indagato sul significato di competenza interculturale, mettendo in luce la complessità di questo concetto che andrebbe inserito nel PoF delle scuole.

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