Medjugorje, la veggente Vicka: “Ecco i segreti che la Madonna mi ha affidato”

di Gabriella Ronza

Vicka Ivankovic è una delle veggenti che, insieme a Ivanka Ivanković, Mirjana Dragićević, Ivan Dragićević, Jakov Čolo e Marija Pavlović, sostiene di vedere e parlare con la Madonna dal 24 giugno 1981. Grazie alle testimonianze dei sei veggenti, Medjugorje, località della Bosnia-Erzegovina dove avvengono le apparizioni, è diventato presto un luogo di pellegrinaggio, di preghiere e miracoli.

Vicka è la veggente più amata e conosciuta dai credenti e dai fedeli di Medjugorje, che ancora oggi riceve apparizioni quotidiane. Lei è incaricata da Maria di pregare per tutti gli ammalati.

Dall’incontro e dall’amicizia decennale con don Michele Barone, celebre sacerdote del santuario “Mia Madonna e Mia Salvezza” di Casapesenna (Caserta), direttore editoriale della più importante rivista mariana, “Maria”, nonché giornalista e opinionista religioso per le reti Rai e Mediaset, nasce un libro in cui Vicka racconta tutti gli anni della sua vita dall’infanzia ad oggi fino alla sua attuale famiglia.

Il volume “A Medjugorje con Maria. I segreti che la Madonna mi ha affidato” è edito da Mondadori – Piemme (16 euro) ed è possibile trovarlo in tutte le librerie italiane. L’opera si preannuncia come uno dei prossimi best-seller di Mondadori e prossimamente sarà tradotto nelle maggiori lingue del mondo.

Don Michele, la cui vicinanza a Vicka è ormai nota, è riuscito nell’impresa non facile di raccogliere particolari inediti della vita della veggente, donna infinitamente umile e riservata, che per la prima volta ha autorizzato la sua prima e vera autobiografia.

Il libro è ricco di interessanti spunti, oltre che di un’analisi attenta e personale delle apparizioni. Vengono raccontati anche alcuni fatti poco noti, come quello di un misterioso ritrovamento datato poco prima del 24 giugno 1981.

“Ricordo che un giorno – racconta la veggente – ero con mia sorella Mirjana e il mio fratellino Francesco e stavamo sistemando la motozappa per andare a prendere la legna in campagna. Lui è salito sul piccolo trattore e mentre saltellava ha trovato due rosari, li ha presi in mano e ha detto: ‘Ecco, la Madonna ha lasciato due rosari, uno per la mamma e uno per la nonna, perché vuole che preghino di più’. I due rosari erano diversi da quelli che avevamo visto fino ad allora. Ricordo che su una corona vi era un grande crocifisso con le quattordici stazioni della Via Crucis e sull’altro, negli angoli, delle reliquie, come poi ci dissero. Non erano nuovi, ma usurati, come se qualcuno li avesse usati molto per pregare. Alla fine la mamma è andata in tutte le case del villaggio per domandare di chi fossero o se qualcuno li avesse persi, ma nessuno li reclamava. Quando sono iniziate le apparizioni, la Madonna mi ha detto: ‘Ti sono stati dati come dono da Dio per il vostro bene!’”.

Alla luce di queste testimonianze ci si chiede se essere una veggente è qualcosa di così speciale, se permette di avere dei privilegi o anche un vantaggio spirituale rispetto agli altri. No, probabilmente. Anzi, di sicuro no, almeno per Vicka, che continua a vivere una vita normale.

Lei la pensa così: “Nonostante tutto quello che è successo e che succede ancora, non mi sento speciale. Sono una persona normale, come tutti. Sono fortunata, sì, ma sono una donna come le altre e devo vivere quello che ricevo con tanta umiltà, perché Dio stesso, quando si manifesta e ci fa alcuni regali come qui a Medjugorje, lo fa con grande semplicità e umiltà. L’unica cosa di cui devo preoccuparmi è accettare i suoi disegni con tutto il cuore, perché si senta libera di fare con me ciò che corrisponde ai suoi progetti. Non ho mai dubitato che le apparizioni fossero una mia fantasia. Noi parliamo con la Madonna come si fa con le persone in carne e ossa: tu chiedi e Lei risponde, Lei domanda e tocca a te rispondere… Lei è una persona viva, non può essere fantasia”.

Vicka

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