Alberi abbattuti in Via Di Jasi, gli esperti: “Scelta obbligata”

di Antonio Arduino

 Aversa. Il sindaco Sagliocco stoppa la polemica nata a seguito di una nota del Wwf che criticava la scelta di eliminare gli alberi collocati sui due lati di via Di Jasi …

… perché considerati non solo essenziali per tutelare la qualità dell’aria, grazie alla loro attività respiratoria, ma anche un elemento storico diventato parte integrante della città per essere stati piantati oltre mezzo secolo fa.

Una critica respinta dal sindaco che sottolinea un dato che deve essere sfuggito agli ambientalisti perché l’eliminazione della piante sarebbe avvenuta dopo un accurato esame della stesse e la valutazione del rapporto costo beneficio. Un dato attestato da una relazione trasmessa al suo ufficio da tecnici specializzati interpellati prima di procedere alla eliminazione degli alberi.

“L’eliminazione delle specie vegetali presenti attualmente in via Vito Di Jasi si rende necessaria – scrivono gli esperti – in quanto buona parte delle piante rappresentate da Prunus cerasifera, Acer Campestris e Ligustrum spp, sono in visibile stato di sofferenza”. “Tale sofferenza – continua la relazione – risulta causata da evidenti e reiterati interventi sbagliati di potatura negli anni passati, che con il tempo hanno irreversibilmente danneggiato gli esemplari”. “Infatti – osservano – si rilevano tumori sul tronco, cancri e notevoli emissioni di gomma da parte dei Prunus. Inoltre come è facile notare gli stessi alberi sono stati trapiantati in uno spazio insufficiente a vegetare in normali condizioni. Altra causa, questa, di sofferenza come si può notare dalle diverse fallanze verificatesi negli anni scorsi”.

A seguito del risultato della verifica per evitare di ripetere errori che potrebbero compromettere il buon esito di un nuovo impianto, gli esperti suggerivano al primo cittadino di “apportare modifiche, là dove possibile, al progetto esistente ed approvato, in modo tale da iniziare con razionali tecniche di impianto di essenze arboree compatibili con un ambiente fortemente antropizzato. In particolare si sceglieranno specie di alto fusto e che abbiano un fogliame tale da apportare una notevole quantità di ossigeno e che attutiscano l’inquinamento acustico, come ad esempio il tiglio, il platano, e che abbiano anche una notevole funzione estetica di arredo urbano per l’ingresso alla città, per una strada così importante che conduce fino a Porta Napoli”.

“Risulta quindi importante – sottolineava la relazione – non guardare ad una mera eliminazione di piante, ma considerare il progetto nel medio e lungo termine, così come richiesto da una buona e sensata progettualità di verde urbano. Insomma, il “tutto e subito” con la natura non va d’accordo”.

“La ripiantumazione in luoghi diversi delle piante eliminate in via Di Iasi ha un notevole rischio di insuccesso nonché un aggravio inutile di costi da sostenere”, concludevano gli esperti. Dunque, l’eliminazione degli alberi sarebbe stata una scelta obbligata.

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