Fermati trafficanti di cani sulla A13: erano diretti ad Aversa

di Nicola Rosselli

 Aversa. Doveva essere Aversa la destinazione finale di 220 cuccioli di razze pregiate di cani, scoperti dalla polizia stradale sull’autostrada Bologna-Padova.

Stipati all’interno di piccole gabbie, i malcapitati cuccioli dovevano giungere, secondo le bolle di trasporto, ad un noto centro cinofilo aversano, del quale non è stato reso il nome, provenienti dall’Est Europa, con alcuni che non avevano nemmeno raggiunto i quattro mesi, età minima richiesta per consentire il distacco dalla madre secondo le leggi vigenti.

Il mezzo che li trasportava è incappato in un normale controllo di routine. Così la polizia stradale in collaborazione con il comando centrale di Bologna ha scovato un traffico di cani illeciti. I cuccioli sono stati sequestrati e adesso verranno affidati alla tutela dell’Ente Tutela Animali e Lupo.

Nella bolla di accompagnamento che l’autista del camion, di colore bianco, portava con sé era indicata come nazionalità di provenienza dei cuccioli l’Ungheria. La destinazione doveva essere la città normanna. Secondo la documentazione presente a bordo, erano stati pagati ad un allevamento dell’Est europeo all’incirca 22mila euro, ma secondo quanto spiegano gli inquirenti, il valore di mercato dei cuccioli poteva arrivare intorno ai cento mila euro.

Gli animali stipatine camion appartenevano tutti quanti a razze pregiate mastino napoletano, bulldog francese e inglese, chiuaua, pinceer, yorkshire terrier, alani, spitz, cavalier king, husky, labrador, akita inu, jack russel e maltese. La documentazione che accompagnava i cuccioli, secondo un primo sommario esame della polizia stradale, era quasi tutta contraffatta: dai vaccini alla registrazione con il chip. Dai controlli dei veterinari del servizio dell’Ausl di Bologna è stato possibile accertare che i cani, in molti casi, non fossero nemmeno di quattro mesi.

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