Bullismo, convegno alla scuola media “Bosco”

di Redazione

 TRENTOLA DUCENTA. L’amministrazione comunale di Trentola Ducenta, guidata da Michele Griffo, in collaborazione con la scuola media statale “San Giovanni Bosco”, diretta dalla dirigente scolastica Luciana Di Caprio, …

… e con il Liceo Scientifico, del dirigente scolastico Adriana Mincione, ha organizzato un interessante convegno sullo scottante tema del bullismo dal titolo “Bullismo: prevenzione e strategie di sviluppo”. Numerosi i relatori tra cui l’assessore alla pubblica istruzione della Provincia di Caserta, Franca Cincotti, l’assessore alla difesa e tutela del bambino del comune di Trentola Ducenta, Andrea Sagliocco, il tenente colonnello dei Carabinieri, Gianluca Vitagliano, comandante del reparto territoriale di Aversa, gli psicologi Nicola Palmieri e Luigi Tesone, oltre al sindaco Griffo e ai due dirigenti scolastici Di Caprio e Mincione.

Interessante il dibattito che è scaturito ed al quale hanno preso parte i numerosi alunni dei due istituti coinvolti. L’assessore Cincotti, all’unisono con i due dirigenti scolastici Di Caprio e Mincione, ha sottolineato l’importanza di due Istituti fondamentali, quali la scuola e la famiglia, “nell’educazione e nella crescita dei giovani e, quindi, nella gestione e soluzione della problematica del bullismo”.

“Molto importante è il dialogo – hanno invece affermato i due psicologi presenti – e soprattutto prestare attenzione ai diversi segnali di sofferenza che possono lanciare i nostri giovani e che, spesso, per la freneticità della nostra vita, rimangono inascoltati e possono sfociare dal bullismo in atti di microcriminalità e delinquenziali”. Interessante il punto di vista del colonnello Vitagliano che ha “indagato” tutti gli aspetti che possono portare al bullismo esponendo utili consigli per cercare di eliminare il problema. Ma soprattutto ha lanciato un appello alle vittime del bullismo invitandoli “a parlare del problema in famiglia e con gli amici” ed a “cercare sostegno nel corpo docente senza trascurare, nei casi più gravi, eventuali ricorsi alle Forze dell’ordine”.

Infine, il sindaco Griffo ha affrontato il problema partendo da un diverso punto di osservazione concentrandosi cioè sulle cause che possono trasformare un giovane in un bullo. “Spesso – ha affermato il primo cittadino – si tende a trascurare l’analisi della figura del bullo concentrandosi sulle vittime del bullismo. In realtà, anche chi assume gli atteggiamenti di un bullo palesa gravi problemi psicologici e comportamentali spesso dovuti a situazioni pregresse di violenza o di disadattamento familiare, situazioni che necessitano anch’esse di attenzione e di cura. Ritengo – ha concluso Griffo – che per limitare il problema e per cercare di sconfiggerlo sia necessario abituare i giovani al rispetto delle regole. Ed in questo gioca un ruolo fondamentale la scuola che può riuscire ad inculcare un tale stile di vita che consente anche una crescita civile della società”.

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