Arienzo, sequestrata maxi piantagione di marijuana

di Redazione

 ARIENZO. I carabinieri della stazione di Arienzo nel corso della nottata hanno tratto in arresto Luigi Crisci, 39 anni,già noto alle forze dell’ordine per alcuni precedenti di polizia, accusato di aver realizzato una piantagione di cannabis.

I militari, grazie a un sorvolo in elicottero eseguito all’inizio dell’estate, avevano individuato una zona sospetta in località Crispo, lungo un pendio scosceso e poco accessibile, dove tra la vegetazione naturale e le coltivazioni di frutta e ortaggi sembrava ci fossero anche piante di marijuana. Tuttavia dall’elicottero non era possibile individuarle con certezza poiché ben occultate in mezzo alla restante vegetazione, e soffermarsi troppo su uno stesso punto avrebbe certamente messo in allarme il coltivatore. Non si poteva rischiare che abbandonasse il prezioso vivaio, piuttosto bisognava cercare di sorprenderlo sul posto, mentre si occupava delle piante, magari mentre le irrigava o le raccoglieva. Non era neanche possibile, data l’asperità del terreno, individuare la piantagione a piedi senza essere notati dalla gente del posto, trovandosi in zona rurale frequentata Luigi Crisciesclusivamente dai coltivatori e dagli abitanti del posto. Non restava altro da fare che approfondire le indagini e attendere il momento opportuno per agire, ma senza far trascorrere troppo tempo, altrimenti ci sarebbe stato il rischio concreto di arrivare troppo tardi e non trovare nulla, se non le radici di piante già tagliate, essiccate, immesse sul mercato e, forse, già fumate. Infatti la canapa è una pianta erbacea a ciclo annuale, il cui arbusto germina in primavera e fiorisce in estate inoltrata.

I militari così hanno eseguito vari servizi di osservazione, dei pedinamenti, e hanno cercato di acquisire informazioni per tentare di arrivare sul posto e trovare sia la piantagione che il coltivatore. Nella serata di mercoledì, dopo varie notti di appiattamento, è scattata l’operazione: i carabinieri al tramonto si sono avvicinati all’area d’interesseattraversando alcuni terreni rurali collinari, fino a localizzare l’obiettivo, dopodiché si sono appostati in attesa che arrivasse qualcuno.

La coltivazione non era organizzata su un’unica piantagione, ma vi erano diversi agglomerati di qualche decina di piante, ben mimetizzati tra la vegetazione circostante in modo da eliminare l’aspetto tipico squadrato e regolare che ha un campo coltivato, alternando tutto attorno ai siti in cui vi era la marijuana vari alberi da frutto, ulivi, ortaggi, granturco, piante ornamentali, vegetazione spontanea e perfino un banano, il tutto interrotto da due pollai, un canile, una baracca e reti verdi di copertura per evitare il riconoscimento dall’alto. La cura delle piante poteva avvenire minimizzando i rischi, grazie a un efficiente sistema di tubi per l’irrigazione che serviva sia la canapa che le altre piante. Vi era anche una piccola serra di pochi metri quadrati trovata vuota, forse utilizzata per le piantine appena nate, da trapiantare successivamente nel terreno all’aperto.

 Dopo alcune ore di appostamento i carabinieri hanno sorpreso Luigi Crisci, proprietario del fondo, a prendersi cura del suo speciale polmone verde, cosicché sono usciti allo scoperto e lo hanno bloccato. Conti alla mano, le dimensioni della coltivazione sono risultate a dir poco sorprendenti (potremmo dire “stupefacenti”!). Le piante, estirpare una per una, sono risultate essere ben 110, di altezza compresa tra i 2 e i 5 metri, alcune delle quali già piene di infiorescenze e pronte per produrre un fruttuoso raccolto. Il peso lordo delle piante, misurato su una bilancia commerciale professionale, è risultato addirittura di 140 chilogrammi di cannabis.

Da una coltivazione avente piante di queste dimensioni si sarebbero potuti ottenere molti kili sia di hashish che di marijuana. L’hashish, resina di colore bruno, si ottiene dalle infiorescenze, mentre la marijuana è ricavata dalle infiorescenze femminili essiccate. In Italia la coltivazione industriale è consentita dietro speciale permesso, limitato a varietà di canapa certificata, appositamente selezionate per avere un contenuto trascurabile di Thc, che ne costituisce il principio attivo farmacologico e psicotropo.

In passato la coltivazione agricola della canapa era comune in varie aree dell’Europa, sia perché cresceva su terreni difficili da coltivare con altre piante industriali, sia perché c’era bisogno di piante oleose, fibrose e di mangime per il bestiame produttivo; infatti dalla canapa si ricavavano sia olio combustibile che fibre tessili, carta, corde e foglie da usare come mangime. Solo negli ultimi decenni la coltivazione delle varietà con effetti psicoattivi si è specializzata selezionando geneticamente le piante con maggiore percentuale di Thc, grazie alle tecniche di coltura indoor che permettono di ottimizzare la qualità e quantità del prodotto.

All’esito delle lunghe e faticose operazioni di estirpazione, trasporto e pesatura delle piante, Crisci è stato arrestato con l’accusa di coltivazione di stupefacenti a fini di spaccio; mentre sia le piante che il terreno e l’impianto d’irrigazione sono stati posti sotto sequestro. Ore le piante saranno sottoposte ad analisi peritali per verificare il loro livello di principio attivo, e solo allora sarà possibile fare un calcolo stimato delle dosi di stupefacente potenzialmente ricavabili dal raccolto, probabilmente nell’ordine delle varie migliaia.

Terminate le attività nel corso della nottata, Crisci è stato accompagnato presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere, a disposizione dei magistrati; mentre le indagini proseguiranno per chiarire a quale percorso e a quale mercato era destinata tutta quella marijuana.

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