Tarsu, l’ex dg GeoEco: “Aumento ingiustificato”

di Redazione

Piazza MunicipioAVERSA. Riceviamo e pubblichiamo una mail invitaci dall’architetto Paolino Romano, ex direttore generale del consorzio Ce2/GeoEco, in merito alla questione dell’aumento della Tarsu, tariffa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani.

Egregio direttore,

leggendo i vari articoli pubblicati e gli interventi polemici intercorsi tra il sindaco e il segretario del Pd, Mariano D’Amore, ho avuto modo di apprendere che dal prossimo anno l’amministrazione comunale ha previsto un aumento della Tarsu.

Devo dire che la cosa mi ha molto meravigliato perché ero convinto che, grazie al nuovo progetto di Raccolta Differenziata redatto dal consulente dell’amministrazione comunale, i costi di gestione del servizio di Igiene Urbana avrebbero dovuto diminuire e non aumentare. Devo dire che tale convinzione non scaturisce da una mia naturale propensione all’ottimismo, ma dal ricordo che avevo dei dati letti nel piano quando fu redatto e approvato dal sindaco con Ordinanza Sindacale del 10 marzo 2008 e trasmesso all’ufficio del Commissario di Governo, in ottemperanza all’articolo 3 dell’Opcm 3639 di gennaio 2008.

Sono andato quindi a rivedermi il “Prospetto conto economico” del Piano e “perbacco!” non sono io che ricordo male ma qui i conti non tornano. Infatti il Prospetto, alla fine del conto economico, mette a confronto i costi del servizio attuale (raccolta + smaltimento) pari a € 9.382.472,00, con quello di progetto (raccolta + smaltimento) pari a € 7.494.790,58, con un risparmio complessivo, quindi, di circa un milione novecentomila euro.

Perché dunque deve aumentare la Tarsu? Ah dimenticavo! Da allora, più di un anno, il Piano è stato rivisto al fine di ottemperare all’intervenuta Legge che impone ai comuni di provvedere in proprio all’affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti e conseguentemente all’assorbimento del personale in forza all’ex consorzio GeoEco.

Ricordo ancora le espressioni di gioia del nostro Sindaco quando fu varata la legge che, addirittura, si vantava di averla sollecitata. Ho provveduto quindi a procurarmi il nuovo Piano che è stato portato all’attenzione del consiglio Comunale in occasione della discussione assembleare di affidamento del servizio mediante gara d’appalto. Bene, il nuovo Piano, rivisto e corretto, o meglio più corretto che rivisto, prevede un costo totale del servizio, sempre raccolta + smaltimento, di complessivi € 8.859.110,93, quindi sempre inferiore al costo attuale, con una riduzione questa volta di soli ottocentomila euro.

Mi domando allora: perché deve aumentare la Tarsu se il nuovo piano prevede una riduzione dei costi? Qualcuno non crede ai numeri che scrive, sottoscrive, approva e fa approvare?

Volendo andare fino in fondo sono andato a verificare i costi previsti in Bilancio ed ho scoperto che per l’anno 2009 è previsto un costo di gestione del servizio pari a € 10.412.726,45 a fronte di un costo sostenuto per l’anno 2008 di € 8.975.100,23 con un incremento, quindi, di circa un milione e mezzo di euro.

La risposta quindi alla domanda: perché aumenta la Tarsu? non è per effetto delle nuove leggi, come dice l’amministrazione, ma perché è previsto un costo del servizio in aumento.

La verità direttore è che questi numeri ballerini, che ho necessariamente dovuto citare, stanno a dimostrare o approssimazione nella programmazione o poca conoscenza degli argomenti di cui si tratta o non può escludersi la malafede.
Come è facile evincere l’aumento della Tarsu non dipende dal dover coprire la spesa prevista per l’intero importo ma è il costo che è previsto in aumento, in barba a tutti i Piani approvati che prevedono invece una diminuzione dei costi di gestione. Evidentemente, quindi, non si crede in ciò che è stato scritto nei documenti di programmazione. Di questo certo non posso dargli torto.
Oppure invece nel bilancio di previsione è già inserita la penale del 15% che verrà applicata ai comuni che nell’anno 2009 non avranno raggiunto la percentuale minima del 25% di raccolta differenziata. Se non altro c’è la consapevolezza che si sta applicando una politica fallimentare, e l’amministrazione comunale provvede ad addebitarla in anticipo ai cittadini.
Infine mi consenta una nota di colore: in occasione del consiglio comunale in cui l’amministrazione propone l’affidamento del servizio a terzi mediante gara in opposizione all’ipotesi di affidamento in house, ai consiglieri viene data la “Bozza di Capitolato” il cui quadro economico prevede, invece, la remunerazione per il Cda, Revisori e Direttore Generale della futura società comunale per € 310.000,00. Se ne deduce che la scelta di non costituire una società pubblica comunale ma di affidare il servizio a terzi è stata molto sofferta! E qualche amico (del sindaco) si è dispiaciuto. Peccato!
arch. Paolino Romano
ex D.G. Consorzio GeoEco Spa
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