Sky, Berlusconi: “Non si torna indietro, nemmeno per sogno”

di Angela Oliva

Silvio BerlusconiRitorna sulla polemica dell’Iva sulle pay tv il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e chiude ogni polemica: L’Iva sulle tv a pagamento resta al 20% e il governo non torna indietro, nemmeno per sogno”.

Niente da fare, quindi, per le richieste di modifica da parte dell’opposizione, per il premier è già tutto deciso: Io ho detto testualmente che se la sinistra fosse seria dovrebbe insistere, per ottenere che per Sky si ritorni alla condizione di privilegio precedente, passare cioè dal 20% al 10% dell’Iva. – ha affermato il Cavaliere – Ma l’alternativa era di riportare l’Iva di tutti gli audiovisivi, Mediaset compresa, al 10%: quindi Tremonti ha rimediato a un privilegio indebito nei confronti di Sky. Io non c’entravo niente e la sinistra si è appalesata per quella che è. La decisione di allineare l’Iva sulle Tv a pagamento fu presa dal governo Prodi in accordo con la commissione europea, l’opposizione che ha sollevato il caso sul conflitto di interessi ha portato avanti una vergognosa campagna contro di me e il conflitto di interessi. È la dimostrazione – conclude Berlusconi – che questa sinistra non ha alcun ritegno”.

In accordo con il premier anche il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti che ha spiegato che l’eliminazione delle agevolazioni per le televisioni satellitari a pagamento è un provvedimento è in linea con quanto richiesto dall’Unione europea: “Esiste un blocco di documenti che hanno origine a Bruxelles da cui risulta che il sistema italiano, stratificato su più anni, era fuori dalla giurisprudenza europea per la quale dato un medesimo servizio non puoi avere aliquote segmentate in funzione delle tecniche di trasmissione utilizzate. Su questo – ha aggiunto Tremonti – è stata avviata una procedura di infrazione comunitaria e la soluzione poteva essere solo quella dell’allineamento delle aliquote. C’è un carteggio tra la commissione Ue e il governo Prodi che prevede l’impegno del governo ad allineare le aliquote. L’impegno scadeva in questi giorni. La Commissione europea aveva previsto di portare tutti al 10% o tutti al 20%, – ha concluso il Ministro dell’Economia – noi abbiamo scelto di portare tutti al 20%. Toglietemi tutto tranne Sky, per me è fondamentale, però non c’era alternativa”.

Strada sbarrata per qualsiasi mediazione, quindi, che fa infuriare l’opposizione come spiega il Ministro ombra dell’Economia Pierluigi Bersani: “La colpa deve essere sempre di Prodi. Non vado neanche a controllare, tanto sono abituato a sentire queste cose. Ognuno deve prendersi la responsabilità di quello che fa ed è curioso che di fronte a una scelta subito criticata per il governo sia ancora una volta colpa di altri. Stiamo comunque parlando di una tassa, messa da uno che diceva di volerle togliere – continua Bersani -. Certo viene prima il pane del calcio, ma chi ha detto che toglieva le tasse, mi pare le stia invece mettendo. Siamo un paese dove c’è un presidente del Consiglio che può tassare le sue imprese e quelle dei concorrenti secondo criteri tutti suoi. Questo non è accettabile”.

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