Il palazzo dei Marchesi Cocozza di Montanara sul web

di Redazione

Palazzo dei Marchesi Cocozza (foto di Maria Gabriele Vozza)CASERTA. Il sito www.casolla.net ci comunica l’ultimo suo aggiornamento, riservato al palazzo dei Marchesi Cocozza di Montanara.

Una scheda, curata da Luigi Fusco, è dedicata al pregevole monumento: “Lungo la strada che conduce a Piedimonte di Casolla si trova il palazzo dei marchesi Cocozza di Montanara. L’impianto architettonico dell’edificio risale alla seconda metà del XV secolo. In origine apparteneva alla famiglia dei d’Amico, successivamente passò ai Tomasi, poi, attraverso legami di parentela, venne ereditato dai Cocozza. L’antico nome di questa casata era de Cucubertis ed erano nativi di Cogozzo in provincia di Brescia. Giunsero a Napoli agli inizi del Quattrocento con il conte Piergianni, capitano di lance a cavallo di Ladislao di Durazzo. Sin dal Cinquecento, fino al Settecento, i Cocozza si distinsero per fatti d’arme, civili ed ecclesiastici. Furono signori di numerosi feudi distribuiti tra la provincia di Caserta ed il napoletano ed, inoltre, si imparentarono con diverse famiglie di alto lignaggio. Il palazzo pedemontano, distribuito su tre livelli, ha una pianta ad U e possiede una corte centrale. La facciata principale è caratterizzata da un grosso portale d’ingresso in piperno, su cui è posto lo stemma di famiglia (la “cocozza” con le FF di fidelis familia), e da alcune finestre dal gusto neo-catalano. Agli appartamenti, completamente rifatti tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo, si accede tramite una scala settecentesca. Parte della residenza, in corrispondenza di un’antica torre di avvistamento, risulta essere ancora danneggiata da un incendio provocato dall’esercito garibaldino durante l’occupazione avvenuta nel 1860. Dal cortile si accede, attraverso uno scenografico portale sempre in piperno, sormontato da una merlatura in tufo grigio, al giardino “romantico”. Tale spazio presenta un notevole patrimonio botanico, caratterizzato da specie mediterranee ed esotiche, ed una serie di brani scultorei evocanti il mondo classico. Di fronte al palazzo è la cappella privata dei Cocozza, eretta nella prima metà dell’Ottocento, dedicata a San Rocco. Nel 1969, Pier Paolo Pasolini utilizzò il palazzo per girarvi alcune scene del suo Decameron”.

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