Proposte per differenziata: centri di quartiere e codici a barre

di Redazione

raccolta differenziataAVERSA. Un nostro affezionato utente, “Guerriero Normanno”, rivolge una proposta sul tema della raccolta differenziata dei rifiuti che siamo certi sarà presa in considerazione dal sindaco Domenico Ciaramella e dall’amministrazione comunale.

Un aspetto fondamentale per poter far decollare la raccolta differenziata nel nostro comune e che può diventare un modello per tutti gli altri comuni italiani deve essere anche quello di responsabilizzare i cittadini creando dei deterrenti. Ordinare ai cittadini di portare la differenziata presso i centri di raccolta è il modo più semplice ed economico ma bisogna far si che ciò avvenga per tutti e non puntare solo sui cittadini volenterosi. Nel caso in cui la raccolta differenziata si dovesse organizzare con dei mini centri di raccolta (cosa che mi auguro) il comune dovrebbe individuare dei locali, anche se dei prefabbricati allestiti apposta in ogni quartiere e non più presso le scuole o altro, perché è giusto che siano poi le Istituzioni a prendersene carico di questo problema sociale, …le Istituzioni e noi adulti abbiamo avuto una lezione morale dai ragazzi e dalle maestre delle scuole che stanno gestendo il centro di raccolta differenziata nell’ex scuola Liceo Artistico, erano tutti così carini, certamente il loro posto era altrove, sono loro i veri “guerrieri”. Per ritornare all’argomento, credo che in ognuno di questi siti dovrebbe essere registrato l”elenco degli utenti del quartiere; quindi ogni quartiere avrebbe un sito, dove i cittadini del medesimo quartiere avrebbero l’autorizzazione a depositare la differenziata. Ognuna di queste strutture verrebbe gestita da operatori, i quali, attraverso un sistema informatico esistente sul mercato, possono stampare i codici a barre che vengono poi attaccati sui sacchetti al momento del deposito, evidenziando il codice dell’utente e informazioni varie anche sulla tipologia dei rifiuti. Ciò permetterebbe di individuare istantaneamente chi non fa la differenziata, un incaricato si presenterebbe al domicilio del cittadino per sensibilizzarlo e istruirlo ulteriormente, in caso contrario verrebbe severamente multato fino alla denuncia penale. Dico questo perché altrimenti si corre il rischio che questo tipo di strutture diventino inutili. Il ritiro della differenziata a domicilio deve essere garantito solo ai disabili e agli anziani debilitati; magari gli anziani faranno qualche gita in meno, ma questo non importa. Un altro tassello importante sono senz’altro le isole ecologiche per il deposito dei rifiuti ingombranti che dovrebbero essere usate come dei veri e propri mercatini delle pulci dove la gente scambia, compra o dona ai più bisognosi mentre quello che avanza viene avviato al riciclaggio. L’ altro tassello importante da impiantare per la realizzazione del ciclo integrato dei rifiuti è quello di stringere un vero e proprio patto con l’imprenditoria locale, come già avvenne per la costituzione del consorzio calzaturiero. Informare e incentivare l”imprenditoria locale e anche gli aspiranti imprenditori attraverso la costituzione di consorzi per intraprendere le attività di riciclaggio, come il legno, l”alluminio ecc. In questo caso si potrebbero realizzare anche dei nuovi bacini occupazionali a livello locale. Per la riuscita di un nostro progetto integrato dei rifiuti credo che l’apporto dell”imprenditoria locale è fondamentale. Il ciclo si completa con le discariche e gli impianti di termovalorizzazione dove va a finire solo una piccolissima parte dei rifiuti non utili al riciclaggio.

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