Allarme tumori, il commento di Carratù

di Redazione

Dino CarratùAVERSA. Il presidente del circolo Azione Giovani di Aversa, Dino Carratù, commenta gli ultimi e preoccupanti dati riguardanti l’aumento delle mortalità dovuti all’inquinamento ambientale.

Riceviamo e pubblichiamo:

il manifesto di AGApprendiamo dalle agenzie di stampa di oggi dati terribili per la salute nostra e delle future generazioni. L’analisi commissionata dalla Protezione civile a diversi organismi: tra cui l’Organizzazione mondiale della sanità, l’Istituto superiore di sanità, il Cnr, l’Arpa Campania, l’Osservatorio epidemiologico regionale e il Registro campano delle malformazioni congenite, parla chiaro. La regione Campania, nell’area nord-est della provincia di Napoli e sud-ovest della provincia di Caserta presenta i pericoli maggiori, come già denunciammo con tanto di manifesto: in particolare aumento di mortalità e malformazioni, soprattutto al sistema nervoso e urogenitale. aumento del tasso di mortalità del 9% per gli uomini e del 12% per le donne nei comuni a maggior rischio ambientale da rifiuti rispetto a quelli a rischio più basso. E la mortalità per tumori è risultata crescere in funzione del rischio ambientale. Tra le varie cause analizzate è emersa con particolare rilievo la mortalità per tumore del fegato e dei dotti biliari (più 19% negli uomini e più 29% nelle donne. Un trend di “rischio crescente” è stato osservato anche per tutti i tumori (1% per entrambi i sessi) e per il tumore polmonare (2%) e gastrico (addirittura il 5%) per gli uomini. Spaventosi anche i dati che si riferiscono alle malformazioni congenite: il rischio di occorrenza delle malformazioni congenite, considerate nel loro insieme non aumenta al crescere del valore ambientale. Alcune associazioni sono tuttavia state osservate per due specifici sottogruppi, per il sistema nervoso e l’apparato urogenitale. Nel primo caso il rischio cresce mediamente dell’8% da una categoria a minore pressione ambientale alla successiva, con un trend statisticamente significativo. Tanto che, confrontando i comuni della prima con l’ultima classe si osserva un eccesso di rischio dell’84%. L’andamento del rischio per quanto riguarda l’apparato urogenitale è invece addirittura del 14% al crescere dell’indicatore ambientale, determinato in particolare da rischi elevati nei comuni del quarto e del quinto gruppo (tra cui c’è anche Aversa), rispettivamente del 54% e dell’83%, rispetto al gruppo di riferimento. Vogliamo sapere come intende giustificare questi dati la sinistra campana: Bassolino non solo ha rovinato l’immagine della Campania. Ma ha anche avvelenato il nostro futuro.


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