ORTA DI ATELLA. Nei momenti difficili si torna ai fondamentali delleconomia reale. Oggi, in una situazione di crisi economica così profonda, riscoprire e rivitalizzare il Made in Italy può rilevarsi unefficace risorsa per uscire dalla depressione e acquisire competitività sui mercati.
Il Made in italy è sinonimo di qualità, efficienza e fantasia in ogni campo della creatività e lo è specialmente nel nostro settore di maggior prestigio: la moda. Come capita in queste situazioni, chi ha idee e progetti si rimbocca le maniche creando nuovi sbocchi e nuove alleanze produttive. Aggregarsi può rilevarsi lo strumento indispensabile per chi ha dimensioni piccole o medie, comè gran parte delle imprese italiane.
Una risposta concreta è certamente il consorziarsi, come hanno fatto le imprese del settore tessile calzaturiero di Aversa, che si sono unite nel consorzio Impre.Co. presieduto dal dottor Giovanni Migliaccio di Orta di Atella: Credo che la soluzione per uscire dalla crisi sia quella di aggregare, rappresentare e qualificare sempre più la capacità professionale costituita sulla tradizione imprenditoriale. Nel nostro caso abbiamo puntato, tra laltro, su un livello di eccellenza e sulla qualità dei prodotti delle nostre aziende, attivando un sistema globale per vincere la sfida anche nei mercati internazionali. Questa sola può essere la risposta ai problemi strutturali del nostro territorio afferma.
Cosa offre un consorzio per un associato?
Espandere le potenzialità dei produttori che si aggregano, dai più grandi ai più piccoli, offrendo loro le stesse possibilità di sviluppo. Quando siamo nati nel 1998, si sono consorziate aziende anche con centinaia di dipendenti e importanti fatturati, e altre più piccole e con esigenze diverse. Inoltre, la cosa più importante per il consorzio è stato valorizzare aziende che lavoravano per importanti griffe e con grande professionalità, ma non trovavano sbocchi commerciali autonomi adeguati alle loro reali possibilità.
E anche una possibilità concreta di nascita per il Mezzogiorno
Il nostro progetto fu inserito, tra laltro, dalla Regione Campania nellintesa istituzionale di programma, precisamente nel capitolo dedicato a sostegno dei poli e delle filiere produttive. Una scelta che introduceva un elemento di novità nella vita politica ed economica del Mezzogiorno, puntando alla valorizzazione delle imprese meridionali e a un nuovo ruolo delle istituzioni locali sul nostro territorio. Il consorzio Impre.Co. fu, a livello progettuale e per le novità della sua proposta, una delle realtà più interessanti in quel periodo: si pensi solamente allimportanza della formazione, della ricerca e al rapporto con luniversità.
Che cosa rappresenta oggi Impre.Co?
Il consorzio si sviluppa ad Aversa Nord, su unarea di 360.00 mq e associa 51 aziende rappresentative di una filiera completa nel settore moda. Ventitré già sono operative e danno lavoro a 800 dipendenti, mas il progetto, in via di complemento, è ancora più ampio: prevede anche unità di supporto della filiera. Abbiamo il calzaturiero, con prodotti medio alto lusso, e segmenti specialistici come quello ortopedico. Poi è presente labbigliamento maschile e femminile sia classico sia casual, per non parlare dellintimo, dai pigiami alla corsetteria. A questo bisogna aggiungere le aziende a noi consorziate che producono, tra laltro, bottoni, suole, tomaie, tacchi, scatole e poi la grafica pubblicitaria e altre particolarità di elevata qualità. Ma tutto questo non corrisponderebbe allo spirito di un consorzio se non si prevedesse di offrire ai nostri associati altri servizi come uno sportello bancario, laboratori per la formazione, un centro di ricerca e di divulgazione tecnologica.
Come risponde il vostro consorzio a questa sfida dei Mercati?
Investendo. Se si vuole migliorare, bisogna puntare sulla qualità dei tessuti, delle pelli, delle confezioni: sulla ricerca, linnovazione nelle linee produttive, ottimizzando i costi. Quindi, occorre aprirci allesterno partecipando alle fiere moda, anche internazionali. Pensiamo che il successo deve essere costruito ogni giorno, accettando le sfide del mercato per una vera crescita dei nostri prodotti. E proprio in questa chiave che il Consorzio Impre.Co. di Aversa ha accettato la sfida e avviato un progetto economico che va sostenuto e incentivato perché assolutamente innovativo. (di Ludovico De Meo)