Compravendita, Grasso: “Senato sarà parte civile contro Berlusconi”

di Redazione

 Roma. Il presidente del Senato, Pietro Grasso, dopo aver ascoltato i diversi orientamenti espressi dai componenti del Consiglio di presidenza, ha dato incarico all’Avvocatura dello Stato di rappresentare il Senato della Repubblica quale parte civile nel processo che comincia lunedì a Napoli, sulla presunta compravendita dei senatori nel biennio 2006-2008.

Il presidente ha ritenuto che l’identificazione, prima da parte del Pubblico Ministero poi del Giudice, del Senato della Repubblica italiana quale “persona offesa” di fatti asseritamente avvenuti all’interno del Senato, e comunque relativi alla dignità dell’Istituzione, ponga un ineludibile dovere morale di partecipazione all’accertamento della verità, in base alle regole processuali e seguendo il naturale andamento del dibattimento.

Dieci contro, otto a favore. Si era invece conclusa con questi numeri la “consultazione” dei componenti del Consiglio di presidenza del Senato, che era chiamato a stabilire se Palazzo Madama dovesse o meno costituirsi parte civile, nei confronti di Silvio Berlusconi.

Ai senatori componenti il Consiglio di presidenza, il presidente Grasso aveva chiesto di esprimere un “parere in punto di diritto”, come ha spiegato al termine della riunione il vice presidente dell’assemblea Maurizio Gasparri. “Grasso – ha aggiunto Gasparri – ha ascoltato con attenzione il confronto e ora si è riservato di decidere”.

A inclinare la bilancia verso il no, sono stati i voti risolutivi di Antonio De Poli (ex Udc oggi nelle fila di Per l’Italia) e della senatrice di Scelta Civica Linda Lanzillotta che, nei giorni scorsi, avevano sospeso il giudizio in attesa di consultare il fascicolo relativo al caso giudiziario. A favore della costituzione di parte civile si sono dichiarati Pd, Sel, M5S e l’esponente delle Autonomie; contro hanno invece votato Fi, Gal, Ncd, Lega Nord e, come detto, anche De Poli e Lanzillotta.

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