12 febbraio 1924, esce il primo numero de L’Unità

di Redazione

 Accadde Oggi. Antonio Gramsci è uno dei fondatori di quello che dal 12 febbraio del 1924 resta il giornale di sinistra per eccellenza L’Unità.

Per ben 67 anni, fino al 1991 il quotidiano è anche organo di stampa del Partito Comunista Italiano. La stampa avviene a Milano ed inizialmente ne vengono tirate 20mila copie, per superare le 30mila copie durante i giorni del delitto Matteotti. La diffusione del giornale, unitamente a quella dell’Avanti, organo del Partito Socialista, viene prima sospesa nel novembre del 1925, quindi dopo l’attentato a Mussolini del 31 ottobre 1926 ne viene vietata l’uscita.

Passeranno anni di clandestinità, poi il 6 giugno del 1944 si torna regolarmente in edicola. La Festa dell’Unità nasce propria in collegamento con la necessità di una festa per diffondere il quotidiano, la prima sede è quella di Mariano Comense.

Fortissima la lotta che negli anni ’70 il giornale innesca contro le Brigate Rosse. Nel 1982 il giornale accusa l’allora ministro Vincenzo Scotti di collusioni con la camorra, la notizia si rileva infondata ed il direttore, Claudio Petruccioli si dimette. Arriva Emanuele Macaluso, che arricchisce il giornale con l’allegato Tango, che in parte riesce a risollevare le vendite che erano calate precipitosamente, Tango sarà poi sostituito da Cuore di Michele Serra. Succedono alla direzione Massimo D’Alema, ultimo dirigente di partito direttore e quindi il “laico” Renzo Foa.

Dal 1992 al 1996 ne è direttore Walter Veltroni, il rilancio della testata è forte: gadget, film, libri, videocassette, segnano un nuovo itinerario. Dal 1997 il giornale ormai “privatizzato” passa nelle mani di Alfio Marchini e Gimapaolo Angelucci, ormai è crisi profonda, scioperi del personale che teme per il lavoro, calo precipitoso delle vendite, il 28 luglio del 2000 si chiude. Muore una delle pagine più ricche del confronto e della crescita della sinistra italiana, luogo nel quale si sono espresse le firme di Paul Argon, Federico Garcia Lorca, Cesare Pavese, Italo Calvino, Elio Vittoriani, Alfonso Gatto; Salvatore Quasimodo, Massimo Bontempelli.

Il 28 marzo, però, la testata torna in edicola grazie ad una cordata realizzata da Alessandro Dalai, torna la famiglia Angelucci che ritenta di comprare il giornale aggiungendolo a Libero e il Riformista.

Nel maggio del 2008 la testata viene invece acquistata da Renato Soru, allora presidente della Regione Sardegna, da circa un anno alla direzione è arrivata Concita De Gregorio, dal novembre dello stesso anno il giornale è anche in formato on-line.

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