Napoli, la Costituzione diventa “rap” per i 2500 anni della città

di Redazione

Napoli – Articoli della Costituzione italiana riscritti, declamati e rappati in lingua napoletana da un gruppo di giovani artisti. Così, nel salone delle feste del Museo di Capodimonte, si è chiusa tra gli applausi la giornata del compleanno di Napoli, nell’ambito delle celebrazioni per i suoi 2500 anni di storia.

Lo spettacolo – Un mini-evento dal forte valore simbolico e civile, pensato come riflessione sulla democrazia calata nella quotidianità della città. L’idea porta la firma di Laura Valente, direttrice artistica dei festeggiamenti per Napoli 2500, ed è stata portata in scena da Francesco Di Leva e Adriano Pantaleo, con il coinvolgimento di un gruppo di giovani interpreti.

Il percorso creativo – Un mese di prove negli spazi del Nest di San Giovanni a Teduccio, prima dell’approdo sul palco di Capodimonte. Dopo la performance, la serata ha lasciato spazio alla prima assoluta di Yaman Okur, all’interno di un progetto che ha intrecciato corpo, suono e immagine, accompagnato dal dj set di Baroch, nome d’arte di Salvio Vassallo.

Dal museo alla città – Lo spettacolo, accolto da lunghi applausi, è destinato a superare i confini della rassegna Napoli 2500. Il progetto sarà infatti portato in tour nelle scuole cittadine e successivamente anche nei teatri di altre città, con l’obiettivo di avvicinare soprattutto i più giovani ai principi costituzionali attraverso linguaggi contemporanei.

Le presenze istituzionali – Alla serata hanno assistito anche il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, insieme al direttore del museo Eike Schmidt e alla stessa Laura Valente, a conferma del valore culturale e civile dell’iniziativa inserita nel programma ufficiale delle celebrazioni per i 2500 anni della città. IN ALTO IL VIDEO 

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