Cagliari, sequestrate 4 tonnellate di marijuana

di Redazione

Quattro tonnellate di canapa, un’attività imprenditoriale formalmente lecita e un sistema di produzione e vendita che, secondo gli inquirenti, andava ben oltre i limiti fissati dalla legge. È questo il quadro che emerge dall’ordinanza con cui il Tribunale del Riesame di Cagliari ha confermato il sequestro eseguito lo scorso 29 ottobre dai militari della guardia di finanza. Il provvedimento riguarda complessivamente 2.467 piante di canapa, oltre 1.400 chilogrammi di infiorescenze, 12 litri di olio, resine e 42 chilogrammi di polline, per un totale di circa quattro tonnellate di prodotto, sottoposte a sequestro e successivamente convalidate dalla procura della Repubblica.

L’indagine e la segnalazione aerea – L’attività investigativa ha preso avvio da una segnalazione della Sezione aerea delle Fiamme gialle di Elmas, che aveva individuato una presunta piantagione di cannabis nell’agro di Assemini. I primi accertamenti hanno permesso di risalire al fondo rustico segnalato, risultato concesso in locazione a una ditta individuale operante nel settore della “coltivazione di piante per la preparazione di fibre tessili, spezie, piante aromatiche e farmaceutiche”.

La vendita online e sui social – Le verifiche successive hanno portato all’individuazione di un sito internet riconducibile alla stessa ditta, attraverso il quale il titolare poneva in libera vendita infiorescenze di canapa e prodotti derivati come oli, pollini e resine, mediante uno shop online dedicato. Una commercializzazione ritenuta in violazione della Legge 242/2016, così come modificata dal cosiddetto Decreto Sicurezza, convertito nella Legge 80/2025. Analoga attività promozionale è emersa dall’analisi dei social media, dalla quale gli investigatori hanno dedotto che il fulcro dell’attività non fosse la coltivazione consentita per la produzione di fibre, alimenti, bevande, cosmetici o biomassa, ma la produzione e la vendita di infiorescenze e derivati.

Il sequestro e il laboratorio – Alla luce di tali elementi, i finanzieri hanno sottoposto a sequestro l’intera piantagione, le infiorescenze pronte per la vendita, centinaia di flaconi di olio di canapa e il cosiddetto “polline grezzo” destinato alla preparazione di sativa-hash. Il materiale è stato rinvenuto anche all’interno di un locale commerciale in uso alla ditta, adattato a vero e proprio laboratorio e dotato di strumenti per il confezionamento del prodotto finale, tra materiale da imballaggio, involucri ed etichette riconducibili all’attività.

Le analisi e le irregolarità – I campioni prelevati durante l’intervento e analizzati presso il laboratorio chimico dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli hanno confermato la presenza del principio attivo Thc, con valori fino allo 0,79 per cento. Nel corso dei controlli sono state inoltre riscontrate irregolarità in materia di sommerso da lavoro. IN ALTO IL VIDEO

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